Anche le pulsar giocano a nascondino? In un certo senso sì, come nel caso di J1906+0746 o più brevemente J1906. Questa stella di neutroni in rapidissima rotazione, distante quasi 18 mila anni luce da noi emette – come un faro – un doppio fascio di onde radio. Uno di questi fasci negli ultimi anni incrociava la terra sette volte ogni secondo. Il passato però è d’obbligo perchè il segnale radio di J1906 è quasi del tutto scomparso e presto lo sarà definitivamente. Perché questo insolito comportamento? La risposta ce lo dà uno studio di Iuri Van Leuven, astrofisico dell’ASTRON (l’istituto olandese per la radioastronomia) e il suo gruppo di ricercatori che hanno analizzato ben cinque anni di osservazioni di J1906 raccolte quasi ogni giorno dai migliori telescopi radio nel mondo.I risultati di questa indagine, appena pubblicati sulla rivista The Astrophysical Journal ci confermano che J1906 non è sola: orbita infatti molto vicina ad un’oscura compagna un po’ più massiccia del Sole che con la sua intensa forza di attrazione gravitazionale fa oscillare, come una trottola cosmica, J1906. Questo effetto è chiamato precessione geodetica ed è previsto dalla Relatività Generale di Albert Einstein: l’asse di rotazione della pulsar, mentre ruota attorno alla sua compagna, subisce un leggero e ciclico cambiamento d’inclinazione, dovuto al fatto che lo spazio-tempo in cui la pulsar si muove non è piatto, bensì viene curvato dalla massa dei corpi celesti. Questo effetto riporterà di nuovo il fascio di onde radio emesso da J1906 verso la Terra, ma per fare di nuovo la classica Tana alla pulsar dovremo attendere più o meno 160 anni.