Cronaca

La “Vacanzopoli” della Rai, grillini all’attacco: “Giornalisti invitati in riviera con le famiglie”

di Antonio Angeli

Il sistema è semplice: il giornalista va a fare un’”inchiesta” in un bel posto, volendo con tutta la famiglia, si gode le vacanze, poi confeziona un servizio che canta le lodi di quel paradiso terrestre. E sono tutti contenti: il giornalista e gli operatori turistici. Tanto paga Pantalone, cioè noi. La denuncia del MoVimento Cinque Stelle sta facendo tremare i vertici della Regione Emilia-Romagna, presidente il Pd Stefano Bonaccini. La vicenda è stata denunciata alcuni giorni fa dalla consigliera regionale del M5S Raffaella Sensoli, che presentando un’interrogazione alla Giunta, ha scoperchiato il caso degli hotel di lusso, massaggi e cene pagati ai giornalisti con i soldi dall’Azienda di promozione turistica. Sulla vicenda la consigliera grillina ha preparato un video dal titolo “Questa non è informazione” che sta spopolando su Internet e nel quale si spiega tutto. Per i 5 Stelle non si capisce “perché debbano essere spesati i giornalisti che fanno servizi per i tg, che dovrebbero fare informazione e non marketing”.

Né si capisce “per che cosa vengono ospitati i dirigenti Rai, già strapagati grazie al canone, che così vengono di fatto pagati due volte coi soldi pubblici. Come può un giornalista essere libero di fare informazione, così? Si abbia il coraggio almeno di dire che sono messaggi promozionali”. Nel 2015 questi “educational tour” per la stampa sono costati alla Regione Emilia-Romagna più di 400mila euro, spesi per “soggiorni in hotel a 5 stelle, pranzi e cene in ristoranti di lusso, giri in Ferrari, trattamenti termali, caccia al tartufo e corsi di cucina”. Alla faccia delle inchieste giornalistiche. Nell’elenco compaiono non solo giornalisti stranieri (come le sei croniste russe che si sarebbero fatte rimborsare perfino i massaggi), ma anche “moltissimi giornalisti italiani, registi, conduttori tv e persino dirigenti Rai con stipendi da super paperoni”. Per esempio, annunciano i Cinque Stelle, “a dicembre 2015 l’Apt ha ospitato in una suite di lusso a Rimini il direttore dello staff di viale Mazzini, Guido Rossi, assieme alla famiglia, per promuovere le bellezze della costa emiliano-romagnola”. Nel video, postato a fine luglio da Raffaella Sensoli che è anche portavoce regionale del MoVimento emilian-romagnolo, si annuncia un esposto alla Corte dei Conti.

Nella desolazione agostana, in questi giorni, dopo alcuni servizi giornalistici, il caso si sta via via facendo più rovente. L’assessore al Turismo della Regione, Andrea Corsini, aveva ribattuto: “I giornalisti vengono individuati tramite l’Enit, alcune agenzie di comunicazione, incontri fieristici, ambasciate e consolati”. Precisando che negli educational tour vengono pagati “trasporti, vitto, alloggio e servizi” legati all’ospitalità e che questo sistema ha più volte confermato la sua efficacia. “Per forza – ribattono i Cinque Stelle – questa non è informazione, è marketing”. In un articolo de Il Fatto è emerso anche il nome di Osvaldo Bevilacqua, conduttore di Sereno Variabile, nonché di altri giornalisti di altre televisioni: Mediaset e Sky. Ma c’è anche chi, trovandosi negli elenchi degli “ospitati” nega di aver soggiornato a spese della Regione. La vicenda comincia ad avere riflessi sempre meno chiari e, il 9 agosto, si dimette il responsabile comunicazione di Apt Servizi. Il Movimento 5 stelle Emilia-Romagna chiede alla Giunta regionale l’azzeramento di tutti i vertici dell’Apt e annuncia che un esposto alla Corte dei Conti appare insufficiente. Chiederemo che della vicenda, commenta Raffaella Sensoli, si occupi la Procura.

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