La vendita di quotidiani in picchiata, crollo del 30% rispetto al 2020
La crisi dell’editoria quotidiana continua a manifestarsi nei primi nove mesi del 2024, come evidenziato dai dati forniti dall’Osservatorio sulle Comunicazioni dell’Agcom. Durante questo periodo, la vendita media di copie giornaliere si è attestata a 1,29 milioni, segnando una flessione del 9,4% rispetto all’anno precedente e un calo del 30% rispetto al 2020.
Vendite per tipologia di testata
Analizzando le vendite tra testate nazionali e locali, i quotidiani nazionali hanno mostrato una riduzione leggermente inferiore rispetto a quelli locali, con una flessione del 9,2% per i nazionali contro il 9,8% per i locali. Questa tendenza si conferma anche nel periodo 2020-2024, con una diminuzione del 29% per le testate nazionali e del 31,3% per quelle locali.
Vendite di copie cartacee e digitali
Nel segmento delle vendite cartacee, sono state vendute in media 1,10 milioni di copie al giorno, con un decremento del 9,4% rispetto al 2023 e del 32,8% rispetto al 2020. Le testate più vendute includono il “Corriere della Sera” (13,1%), “La Repubblica” (7,1%), “La Gazzetta dello Sport” (5,9%) e “La Stampa” (4,9%).Per quanto riguarda le vendite digitali, la situazione non è migliore: nel 2024 si sono vendute in media circa 190.000 copie digitali al giorno. Le prime cinque testate digitali rappresentano quasi il 60% delle vendite totali nel segmento digitale. Al contrario, nel formato cartaceo, le stesse testate coprono solo il 34% delle vendite.
Analisi dei generi editoriali
Focalizzandosi sui quotidiani generalisti a diffusione nazionale (“Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “La Stampa”, “Avvenire” e “Il Messaggero”), si osserva una flessione delle vendite cartacee pari all’8,5% rispetto al 2023 e un calo del 35,2% rispetto al 2020. Le vendite di copie digitali per questi quotidiani sono rimaste stabili su base annua ma hanno visto un incremento del 10% rispetto al 2020.Tutte le altre categorie editoriali hanno registrato una riduzione media delle vendite digitali di circa 15,6%, evidenziando una crisi diffusa nel settore.
In sintesi, la crisi dell’editoria quotidiana italiana si sta approfondendo. La continua diminuzione delle vendite sia nel formato cartaceo che in quello digitale suggerisce una perdita di fiducia da parte dei lettori nei confronti dei quotidiani. Le testate devono affrontare sfide significative per riconquistare l’interesse del pubblico e adattarsi a un panorama mediatico in rapida evoluzione.