di Maurizio Balistreri
DECRETO Intanto, parte domani in commissione Finanze del Senato l’iter del decreto banche che contiene, tra l’altro, le misure sugli indennizzi per gli obbligazionisti subordinati dei quattro istituti (Cariferrara, CariChieti, Banca Etruria, Banca Marche) e la stretta sui tempi e le procedure per il recupero dei crediti. Relatori in commissione sono il presidente, Mauro Maria Marino (Pd) e il senatore delle autonomie Karl Zeller.
CONSOB Le vicende relative alla liquidazione di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e CariChieti “non mettono in discussione la validità di fondo dei modelli di vigilanza sulla prestazione dei servizi di investimento”. Il presidente di Consob, Giuseppe Vegas (foto), rivendica così la correttezza dell’operato della Commissione nella vicenda delle 4 bad bank, sottolineando come il modello di vigilanza è stato positivamente valutato sia dall’Fmi sia dall’Esma. Inoltre, ha spiegato, i prospetti e i supplementi informativi che accompagnavano le emissioni “erano stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalle norme sul prospetto informativo”. La vicenda di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e CariChieti “seppur di dimensioni limitate in termini relativi – ha comunque riconosciuto Vegas – ha scosso profondamente la fiducia dei risparmiatori e dell’opinione pubblica nel sistema bancario e ha avuto un fortissimo impatto psicologico ed emotivo. In seguito ad esso è radicalmente cambiata la percezione dei rischi insiti nell’investimento in depositi e strumenti finanziari emessi da banche”. Con la vicenda delle 4 bad bank, ha sottolineato Vegas, si è imposto all’attenzione dell’opinione pubblica i tema delle obbligazioni subordinate. Le quattro banche – ha spiegato – avevano in circolazione obbligazioni subordinate per un controvalore complessivo di poco più di 1 miliardo di euro, di cui circa il 70% emesse prima del 2008, in un contesto di mercato completamente diverso da quello attuale. L’ultima emissione destinata ai clienti al dettaglio è avvenuta nell’ottobre 2013. L’importo in possesso della clientela retail, al 30 giugno 2015 – ha sottolineato Vegas – era di 374 milioni, pari all’1,17% del totale dei bond subordinati emessi da banche italiane detenute dalla clientela retail e allo 0,03% del totale degli strumenti finanziari della clientela retail detenuti presso le banche.