L’affondo di Calenda: “Neanche il Padreterno può salvare il Pd. Andare oltre”
“Non si può più ripresentarsi con le stesse facce e le stesse idee”
“Ha ragione Prodi” quando dice che ‘solo il Padreterno puo’ salvare il Pd’. Ne e’ convinto Carlo Calenda. “Ma io non sono cattolico, quindi escludo anche questa opzione”, dice l’ex ministro dello Sviluppo economico. Secondo Calenda un cambio di nome al partito sarebbe “poco rilevante”: “Ci sono state molte operazioni cosmetiche senza mai andare veramente ‘oltre’, che e’ una questione diversa”, spiega.
“Significa che il Pd oggi non puo’ rappresentare tutto il mondo che si vuole muovere contro l’idea di un’Italia piegata, sovranista e anche un po’ cialtrona. E contro questa visione dell’Italia in Serie B si vuole muovere un fronte molto ampio di persone che pero’ non sono pronte a farlo aderendo al Pd”. Un partito che, quindi, deve farsi “promotore di qualcosa che lo rigeneri e vada oltre quello che e’ oggi, aggregando sia esperienze civiche, come i sindaci di Pizzarotti, che persone che rappresentano dei mondi, come Marco Bentivogli per il sindacato”.
Per andare oltre, continua Calenda, “abbiamo bisogno di tutti, ma avendo chiaro che ci sono ruoli diversi. In questa fase ci vuole un ricambio molto forte. Non penso che bisogna escludere, ma bisogna dire che non si puo’ piu’ ripresentarsi con le stesse facce e le stesse idee”. “Una cosa e’ parlare agli elettori moderati, e una cosa e’ dire che bisogna riciclare classi dirigenti di altri partiti. Non bisogna farlo col Pd, figuriamoci con Forza Italia che, a mio avviso, sta messa parecchio peggio del Pd”. C’e’ chi, come il presidente dem Matteo Orfini, dice che oltre il PD c’e’ solo la destra.
“E’ una gigantesca presunzione”, attacca l’ex ministro, “Il Pd oggi non rappresenta tutto il centrosinistra. E poi siamo entrati in una fase della storia dove i progressisti sono spazzati via dall’occidente, ci vuole una riflessione di contenuti e parole molto importante”. Per i dem Calenda vede road map chiara: “Il Pd deve fare un congresso, eleggere una segreteria costituente che arrivi a settembre ottobre rifondando il centrosinistra, allargandolo e chiedendo a questi mondi, dalla scuola al sindacato, a contribuire a costituirlo, non ad aderire a un partito gestito da altri”. “O lo faremo noi o succedera’ ugualmente. E bisogna sbrigarsi: le elezioni non sono lontane”.[irp]