Si alza lo scontro politico a cinque giorni dal voto. “Enrico Letta oggi è andato in Germania per ottenere il tetto al prezzo del gas? – ha chiosato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – Perché il principale paese che si sta opponendo a questa misura è proprio la Germania”. “O forse Letta è andato in Germania per farsi dire quanto è bravo in cambio del silenzio italiano sul mancato tetto al prezzo del gas?”, ha aggiunto. “Spero che mi risponda”, ha continuato. E’ opportuno ricordare che la Germania non sostiene il progetto di un limite di prezzo per il gas russo perché alcuni Paesi dipendono ancora in maniera importante da queste forniture, come ha detto lo stesso ministro tedesco dell’Economia Robert Habeck a Bruxelles.
La Meloni denuncia la sinistra perché, a suo giudizio, facendo anche riferimento all’incontro di Letta con la Spd, “sta giocando a mettere in mezzo i poteri internazionali, ormai convinti che non gli serva avere il consenso degli italiani e preferiscono avere la protezione di alcuni poteri stranieri e esteri”. Letta, infatti, ha lanciato dalla visita e dall’accoglienza ricevuta a Berlino il messaggio di posizionamento. “Noi vogliamo tenere l’Italia nel cuore dell’Europa, con Germania, Francia, Bruxelles, la Spagna, trovando soluzioni comuni a problemi comuni”, mentre le destre italiane si battono per una “lega delle nazioni che va contro l’Europa in direzione dei governi di Ungheria e Polonia”. Il segretario del Pd ha definito “gravissima la scelta di Meloni e Salvini di aiutare e salvare Viktor Orbán”, il premier ungherese che l’Europarlamento ha sanzionato per la sua palese violazione dello Stato di diritto nel suo Paese.
La leader di FdI alza il tono dello scontro politico attaccando frontalmente anche il governo, accusato di consentire “sistematiche provocazioni” contro di lei e il suo partito. “In nessuna democrazia evoluta – ha attaccato la Meloni su Facebook – l’unica opposizione al Governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di Ministri, cariche istituzionali e grandi media. E, soprattutto – ha insistito – in nessuna democrazia occidentale il Governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini – durante la campagna elettorale – nelle manifestazioni politiche dell’opposizione. Questa gente – ha sbottato – parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceausescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare”. Meloni, infine, ha stigmatizzato le contestazioni subite nei giorni scorsi ma mette al centro di questa campagna elettorale, sinora svoltasi in un clima tutto sommato di sostanziale correttezza, il serio rischio di disordini di piazza.