L’affondo di De Benedetti: Pd un partito di baroni, ha perso il popolo
Prossimo segretario? “Candidati non in grado di scongiurarne morte”
“Le democrazie moderne sono minate da due mali che le divorano da dentro: le crescenti disuguaglianze e la distruzione del Pianeta. Un partito progressista che non mette in cima al suo programma questi due punti non serve a niente, e infatti fa la fine del Pd; che ha conquistato la borghesia e ha perso il popolo”. E’ quanto ha spiegato l’ingegnere Carlo De Benedetti in un’intervista al Corriere della Sera. “Purtroppo queste non sono parole, sono fatti: con qualche eccezione, il Pd è un partito di baroni imbullonati da dieci anni al governo senza aver mai vinto un`elezione. La segreteria Letta è stata un disastro”, ha aggiunto.
Secondo De Benedetti, “in campagna elettorale Letta non ha saputo indicare una sola ragione per cui si dovesse votare il Pd, ma solo ragioni per non votare gli altri”. “Per la sua arroganza e supponenza il Pd ha corso da solo e ha determinato la vittoria della destra, che alla luce dei risultati non era affatto scontata”, ha commentato l’ingegnere, aggiungendo inoltre che “escludere a priori un accordo con i 5 Stelle è stata una prova di arroganza, oltre che una stupidaggine”.
Quanto al prossimo segretario del Partiito democratico, De Benedetti ha le idee chiare: “Quelli che si sono candidati non mi sembrano in grado di scongiurare la morte progressiva del Pd”. Bonaccini “lo conosco poco”, ha detto. “Ma sono rimasto legato alla teoria di Togliatti: gli emiliani sono bravi ad amministrare il terri torio, pessimi a fare politica a Roma. Tranne Bersani, che per me è sempre il migliore”. Nardella è invece “un ottimo sindaco, ha fatto bene a Firenze. Ma temo che metterebbe i due punti chiave, le disuguaglianze e i Pianeta, in un pastone, anziché farne le priorità assolute”. Elly Schlein infine “non ha neppure la tessera del Pd”. “Sarebbe il classico Papa straniero. È una figura interessante; non una leader”, ha sottolineato De Benedetti.