Politica

L’affondo di Mannino: Rotondi interessato alla morte del partito

Torna la Dc, e torna la guerra tra i Democristiani. “Rotondi sembra interessato soltanto a una sentenza di morte della Democrazia cristiana”. L’ex ministro Calogero Mannino, contattato dalla Dire, commenta così la diatriba (finora soltanto verbale) sorta domenica tra Rotondi e l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, eletto segretario nazionale della Dc. “Rotondi è uno di quei democristiani che ha costruito il suo avvenire ‘esodando’ dalla Democrazia cristiana e quindi vuole essere sicuro che il partito sia un ‘caro estinto’ ma ha di fronte Cuffaro, che è più ostinato di lui”, ironizza Mannino che dell’ex governatore siciliano è stato il maestro politico. Tra Rotondi e Cuffaro ieri sono state scintille. “Auguri a Cuffaro per il ritorno sulla scena nazionale, ma la sua iniziativa usurpa un nome, quello della Dc, già presente e a buon diritto nella competizione politica”, aveva twittato ieri Rotondi, davanti alla notizia dell’elezione di Cuffaro al congresso Dc, preannunciando anche il ricorso ai tribunali per stabilire chi siano i veri eredi della ‘Balena Bianca’. Parole definite “sconsiderate” dall’ex governatore siciliano che ha invitato Rotondi a “ragionare di politica” “piuttosto che andare in tribunale”.

L’ex ministro, Calogero Mannino

Ricordiamo che ieri, Totò Cuffaro, commissario regionale della Dc in Sicilia, è stato eletto, all’unanimità, segretario politico nazionale della Democrazia cristiana. L’elezione è avvenuta al termine del XX Congresso Nazionale della Dc che ha preso il via sabato scorso presso il centro congressi Sheraton de Medici, a Roma. Alla due giorni hanno partecipato oltre 400 delegati, provenienti da diverse regioni d’Italia. Presidente del partito è stato eletto Renato Grassi e vice segretario del partito, Giampiero Samorì. “Riprendendo ciò che disse Martin Luther King 60 anni fa, We Have a Dream. – ha detto Cuffaro – Abbiamo un sogno, bellissimo e difficile ma non utopico. Vogliamo un Paese dove noi, i nostri figli, i nostri nipoti possano vivere in un sistema politico democratico e popolare. Vogliamo un Paese dove si possa votare un partito di valori, libero, aperto, plurale, che garantisca diritti, giustizia, e libertà. Un partito, la Democrazia Cristiana, che sia protagonista nella politica e nella società”.

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redazione