Economia

L’Alitalia non decolla, Delrio: “Ci sono problemi seri, siamo preoccupati”. Traballa Montezemolo

Quelli di Alitalia sono “problemi seri. Non si affrontano a cuor leggero. Preoccupazione c’è, eccome”. E’ chiaro il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, nel definire la situazione della ex compagnia di bandiera. Nei giorni scorsi, l’Alitalia aveva dichiarato che “la compagnia e’ in linea con l’obiettivo di arrivare a una riduzione dei costi (oltre a quelli del personale, ndr.) di almeno 160 milioni di euro nel 2017 cosi’ come annunciato nella riunione del consiglio di amministrazione di gennaio”. A parlare era stato l’amministratore delegato Cramer Ball, proprio al termine della riunione del consiglio di amministrazione che aveva discusso del lavoro svolto dall’advisor Roland Berger che sta redigendo una valutazione indipendente del piano di rilancio della compagnia. Lo stesso Cda aveva annunciato che “ha convenuto che il piano rivisto sara’ presentato alla fine del mese”.

L’INCONTRO Intanto, oggi è in programma un incontro governo-sindacati, ma il nuovo piano industriale non c’e’ ancora e, molto probabilmente, l’incontro si esaurira’ in una conferma delle posizioni comuni gia’ assunte sulla crisi del vettore. Il prezzo del risanamento non potra’ ricadere sulle spalle dei lavoratori, come puntualizzato sia dai ministri Graziano Delrio e Carlo Calenda, sia dalle organizzazioni sindacali. E i sindacati dovrebbero confermare lo sciopero gia’ proclamato per giovedi’ 23 febbraio. Secondo indiscrezioni Alitalia potrebbe archiviare il 2016 con una perdita di gestione intorno ai 600 milioni, mentre il gruppo Air France-Klm ha chiuso lo scorso anno con 795 milioni di utile netto (118 nel 2015). E rispondendo indirettamente a chi vede un’Alitalia tutta sui voli a lungo raggio, l’associazione degli aeroporti europei (Aci Europe) rende noto che nel 2016 il traffico europeo e’ cresciuto del 5,1% con un tasso di incremento record anche rispetto alle altre aree del mondo. Comunque, per sapere quali sono le intenzioni dell’azienda occorre aspettare la fine del mese come ha annunciato il consiglio di amministrazione del 16 febbraio. Anche perche’, ha chiarito il vice presidente, James Hogan, rimane da fare “un grande lavoro per arrivare a una struttura dei costi che possa permettere all’azienda di essere competitiva ed economicamente sostenibile sul mercato”.

TANTE INCERTEZZE Nonostante la necessita’ di decidere rapidamente che cosa sara’ l’Alitalia del futuro visto che la scarsa liquidita’ in cassa non dovrebbe andare oltre la primavera, da quanto si apprende la compagine azionaria non ha ancora scelto il nuovo modello al quale puntare. Di certo sono in molti a lavorare al nuovo piano con idee non sempre coincidenti. Oltre al management c’e’ l’advisor Roland Berger, il commercialista Riccardo Ranalli, ‘in qualita’ di asseveratore del piano’, la project manager Laura Cavatorta. E il ventaglio di opzioni e’ piuttosto ampio: creare una low cost con cui competere nel breve medio raggio, cedere ‘tout court’ le tratte piu’ brevi ad una low cost di successo come Ryanair o Easyjet, allearsi con una grande vettore europeo a livello di Lufthansa con il quale condividere un progetto di vettore a basso costo. E riguardo a questa ultima opzione, c’e’ da tener conto che l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e’ destinato a mutare la mappa dei vettori comunitari che detengono una serie di privilegi e diritti nei collegamenti all’interno dell’Unione. Come dire che bisogna vedere che faranno la British Airways e Easyjet per evitare i limiti posti ai vettori extracomunitari nei cieli dell’Unione Europea. A traballare non sono solo le poltrone di Hogan e Ball: secondo alcune indiscrezioni anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo potrebbe decidere di lasciare. Sul ‘tabellone’ degli arrivi sembra che sia stato cancellato il nome di Corrado Passera mentre si affaccia l’ipotesi di Gaetano Micciche’ e di Mauro Moretti, visto che il suo mandato alla guida di Leonardo e’ in scadenza e la recente condanna per il suo passato alla guida delle Ferrovie dello Stato non gioca a favore di una riconferma alla guida del gruppo di piazza Monte Grappa.

LO SCIOPERO A causa dello sciopero proclamato per la giornata del 23 febbraio dalle sigle sindacali Usb e Cub Trasporti e dalle associazioni professionali Anpac e Anpav (per l’intera giornata ad eccezione delle fasce garantite 7-10 e 18-21) e dai sindacati confederali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta (dalle 14 alle 18), Alitalia e’ stata costretta a cancellare il 60% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali (sul sito e’ disponibile la lista dei voli cancellati). A questo punto, la compagnia ha attivato un piano straordinario per riproteggere sui primi voli disponibili il maggior numero di passeggeri coinvolti nelle cancellazioni. Alitalia impieghera’ su alcune rotte domestiche e internazionali aerei piu’ capienti per facilitare la riprotezione dei passeggeri. Negli aeroporti di Fiumicino e Linate la compagnia ha previsto un rafforzamento del proprio personale per assicurare la massima assistenza ai clienti. E’ stato anche incrementato il numero degli addetti al call center.

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