Né la Lega poteva essere meno tenera: “Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari suoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane – ha detto il segretario Matteo Salvini – Spero che a novembre vinca Trump che ha già garantito che si occuperà delle questioni di casa sua. Se a votare sì al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il no, ovvero per la libertà e il bene degli italiani”. In contrappunto ha rincarato la dose Giorgia Meloni (foto):”Gravi e inaccettabili le parole dell’Ambasciatore Usa sul referendum costituzionale – ha detto la presidente di Fratelli d’Italia – il rappresentante in Italia di un governo straniero non può in alcun modo permettersi intromissioni di questo tipo nella politica interna. Renzi dimostri di non essere un inutile fantoccio e pretenda le scuse immediate e formali da parte degli Usa. Renzi viene pagato dagli italiani per difendere la sovranità nazionale, non per fare il lacchè di lobby e grande aziende”. Il disappunto s’è manifestato trasversalmente: “Dopo Marchionne residente in Svizzera oggi arriva anche il Sì dell’ambasciatore statunitense nel nostro Paese. Tutto naturalmente per l’interesse degli italiani. #noidiciamoNo”, ha scritto su Twitter Nicola Fratoianni, dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana. Della partita anche Pierluigi Bersani: “Le parole dell’ambasciatore americano sono cose da non credere. Per chi ci prendono?”.