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L’ambasciatore usa accende la miccia: no al referendum. La politica esplode: “Ingerenza inaccettabile”

Se vince il no al referendum costituzionale sarebbe un passo indietro per l’Italia. Più chiaro di così non poteva essere John Phillips, l’ambasciatore Usa in Italia che senza le perifrasi proprie del suo status, è intervenuto nel già acceso dibattito politico interno sul definitivo passaggio d’approvazione popolare delle riforme costituzionali scatenando un putiferio. La vittoria del no al referendum sarebbe “un passo indietro per attrarre investimenti stranieri in Italia”. Il referendum, ha spiegato, è una opportunità per offrire “la garanzia di stabilità a livello di governo” proprio per attrarre investimenti dall’estero. “Sessantatrè governi in 63 anni non danno garanzie. Il referendum offre una speranza di stabilità di governo”, ha insistito Phillips. Una pioggia di commenti irati e indispettiti s’è abbattuta sulle parole dell’ambasciatore. “Le dichiarazioni dell’ambasciatore Usa in Italia, John Phillips, in merito al referendum costituzionale che si dovrà tenere nei prossimi mesi rappresentano, e lo dico da atlantista convinto, un’ingerenza inaccettabile che rispediamo con decisione al mittente”, ha dichiarato Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.

Né la Lega poteva essere meno tenera: “Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari suoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane – ha detto il segretario Matteo Salvini – Spero che a novembre vinca Trump che ha già garantito che si occuperà delle questioni di casa sua. Se a votare sì al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il no, ovvero per la libertà e il bene degli italiani”. In contrappunto ha rincarato la dose Giorgia Meloni (foto):”Gravi e inaccettabili le parole dell’Ambasciatore Usa sul referendum costituzionale – ha detto la presidente di Fratelli d’Italia – il rappresentante in Italia di un governo straniero non può in alcun modo permettersi intromissioni di questo tipo nella politica interna. Renzi dimostri di non essere un inutile fantoccio e pretenda le scuse immediate e formali da parte degli Usa. Renzi viene pagato dagli italiani per difendere la sovranità nazionale, non per fare il lacchè di lobby e grande aziende”. Il disappunto s’è manifestato trasversalmente: “Dopo Marchionne residente in Svizzera oggi arriva anche il Sì dell’ambasciatore statunitense nel nostro Paese. Tutto naturalmente per l’interesse degli italiani. #noidiciamoNo”, ha scritto su Twitter Nicola Fratoianni, dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana.  Della partita anche Pierluigi Bersani: “Le parole dell’ambasciatore americano sono cose da non credere. Per chi ci prendono?”.

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redazione