L’amico di Genovese in ospedale. Il legale: malore dopo minacce
Ricoverato d’urgenza in ospedale in Indonesia per un malore dovuto alle minacce di morte ricevute sui social. E’ successo a Daniele Leali, amico Alberto Genovese, l’imprenditore digitale in carcere dal 6 novembre scorso con l’accusa di aver drogato e violentato una 18enne durante un festino organizzato nel suo maxi attico con vista sulla Madonnina del Duomo di Milano nella nottata tra il 10 e l’11 ottobre scorso. Leali non risulta indagato ma, come precisa il suo legale, l’avvocato Sabinio Di Sibio, è “vittima anch’egli di questo caso giudiziario” che ha travolto l’imprenditore noto per aver fondato la startup Facile.it (società che Genovese cedette nel 2014).
Leali è da alcune settimane a Bali per ragioni di business. E, come riferisce il suo avvocato, è stato portato d’urgenza in ospedale dopo gli attacchi “personali, fondati su elementi tutti ancora da riscontrare” ricevuti da Barbara d’Urso nel corso del programma andato in onda ieri su Canale 5. “La presentatrice – spiega l’avvocato Di Sibio – in violazione delle più comuni regole giornalistiche, travisando ed enfatizzando gravemente i fatti, ha contribuito a scatenare l’invio di centinaia di messaggi minatori contro Leali e, pertanto, è stata prontamente querelata presso gli organi giudiziari competenti”. Secondo il legale, Leali è infatti vittima di una campagna d’odio esplosa sui principali social network ed è finito nel mirino di numerosi haters del web che, dopo l’arresto di Genovese, lo hanno tempestato con insulti, intimidazioni e minacce di morte.
“Devi morire male per quello che avete fatto a queste ragazze verme schifoso! Ti auguro di marcire in carcere e ogni giorno della tua vita subire uno stupro tu in carcere e quell’altro schifoso del tuo amichetto” e “Non ti vergogni di dire certe cose in tv. Tu sapevi benissimo cosa succedeva in quelle feste visto che le organizzavi tu. Dovresti essere in carcere con quel bastardo di Genovese. Siete figli di p…. Sei schifoso come Genovese. Guardatevi intorno quando siete fuori. Drogato di m… e il tuo amico Genovese”, sono alcuni dei messaggi ricevuti negli ultimi giorni da Leali. Dall’avvocato Di Sibio un’ultima precisazione: dei vari testimoni ascoltati nelle ultime settimane dai magistrati milanesi, soltanto uno ha accusato Leali di aver offerto droga agli altri invitati della festa. “Una dichiarazione tutta da riscontrare – sottolinea il legale – che ad oggi farebbe emergere più un consumo di gruppo (fatto penalmente irrilevante) che con una cessione ai fini di spaccio”.