“Io vedo la necessità di un sindacato democratico e unitario che rappresenta tutti i lavoratori e che costruisce assieme alle persone che rappresenta una propria azione, una propria idea sociale, anche una dimensione politica, non nel senso di sostituirsi ai partiti, ma di avere la stessa dignità e di dialogare alla pari perché sei portatore di un progetto di trasformazione sociale che mette al centro il lavoro e i diritti delle persone che lavorano”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, parlando alla Summer School della ‘Scuola di politiche’.
“In Italia – ha detto Landini – ci sono tre organizzazioni sindacali perché si è andati a una lacerazione per ragioni politiche, per com’era diviso il mondo” allora “più che per ragioni sindacali. Penso – ha proseguito – che quello che sta succedendo” è che non ci siano più “ragioni politiche nel senso di partitiche o appartenenze politiche che impediscano una unità del mondo del lavoro e un’unità del sindacato”. “Possono esserci diversità di impostazione sindacale ma è proprio la democrazia, le regole democratiche che ti dai, la possibilità che sia fatta una legge sulla rappresentanza che recepisca i principi della nostra costituzione” ad aprire, secondo Landini, questa strada.