Cessate il fuoco temporaneo, dalle 8 alle 15, ora italiana, per corridoi umanitari, è stato l’annuncio a sorpresa della Difesa russa al decimo giorno dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. E’ partita così la corsa contro il tempo per l’evacuazione della popolazione civile da Mariupol e Volnovakha. La città portuale è da cinque giorni sotto pesanti bombardamenti, senza luce né acqua, e secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk oggi 200.000 persone dovrebbero essere fatte uscire da Mariupol e più di 15.000 da Volnovakha. Il vice-sindaco di Mariupol Serhiy Orlovha ridimensionato le aspettative odierne a 9.000 persone, “se regge il cessate il fuoco”. “Abbiamo raggiunto gli accordi per la creazione di un corridoio umanitario dalle 9:00 ora ucraina (8 in Italia) oggi 5 marzo in due direzioni: Volnovakha, Mariupol”, ha detto. Il ministero della Difesa russo ha annunciato il regime di cessate il fuoco in Ucraina dalle 8:00 con la conseguente apertura di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili dalle due città a partire dalle 10. Le ostilità dovrebbero essere sospese da entrambe le parti fino alle 15.
Il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko aveva denunciato che la città di 450mila abitanti era allo stremo, senza acqua, elettricità e riscaldamento e assediata dalle truppe russe e aveva chiesto corridoi umanitari per consentire ai civili di allontanarsi in sicurezza. “A Mariupol e Volnovakha sono stati preparati corridoi umanitari di evacuazione, sono state formate delle file per coloro che saranno evacuati. Le parti hanno interrotto i combattimenti nell’area dei corridoi”, ha confermato Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymir Zelensky, sul suo account Twitter. Le autorità locali hanno reso noto che “la rotta Mariupol-Nikolske-Rozivka-Polohy-Orikhiv-Zaporizhzhia è stata scelta per il ‘corridoio verde’ umanitario”. L’evacuazione si svolgerà su autobus e sarà possibile lasciare le città anche su auto private. E’ fatto divieto di deviazioni dalla rotta stabilita che si dirige a nordovest del Paese.