L’annuncio Buffon: “Con l’Italia ho finito”

Il futuro del portiere sarà tra calcio estero, dirigenza e anno di preparazione

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“Sabato sarà la mia ultima partita con la Juventus e credo che sia il modo migliore per finire questa avventura. La mia paura era di arrivare alla fine di questa avventura con la Juve da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore, posso dire che non è così”. Così Gigi Buffon ha annunciato il suo addio alla Juve. Il portiere bianconero, però, non ha svelato nulla sul futuro: “La prossima settimana sarà quella delle decisioni definitive”. Dunque, Buffon dice addio alla maglia della Juve. Alla maglia, ma non al calcio giocato, e forse nemmeno ai colori bianconeri. Il portiere della Juventus ha vinto 26 trofei in 22 anni di carriera tra i quali il successo del Mondiale nel 2006 e l’amarezza di non aver mai conquistato la Champions. “Sabato con il Verona sarà la mia ultima partita con la Juventus e credo che sia il modo migliore per finire questa avventura. La mia paura era di arrivare alla fine con la Juve da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore, posso dire che non è così”. L’unica certezza è la partita di sabato: “Fino a 15 giorni fa era risaputo che avrei smesso di giocare, adesso sono arrivate delle proposte e delle sfide stimolante sia in campo che fuori. La più importante mi è arrivata proprio da Andrea Agnelli e dopo questi tre giorni densi di emozioni, la prossima settimana dopo qualche riflessione serena prenderò la decisione definitiva”.[irp]

Si va per esclusione. Se giocherà “non sarà in Italia”, il ritorno al Parma “è una cosa romanzata ma nulla di più”. ” Sicuramente non sono uno che vuole o che pensa sia giusto andare a finire la carriera in chissà quale campionato di terza o quarta fascia, sono un animale da competizione e sinceramente in quel contesto non potrei vivere e non mi sentirei a mio agio”. Per un futuro fuori dal campo “la prima cosa – dice il presidente Agnelli – è la formazione. Per cui ci sarebbe un anno di seria formazione e poi si vedrebbe quale potrebbe essere il mio ruolo”. Ma Buffon non dà nulla per scontato: “Se dovessi essere considerato un elemento su cui fare affidamento, la Juve avrà la precedenza su tutto ma non deve essere un’imposizione o qualcosa che mi spetta di diritto. Io e la Juve siamo in pari, una cosa in più non è necessaria”. Chiude le porte alla Nazionale. Il 4 giugno non sarà in campo per Italia-Olanda.[irp]

“La Nazionale è una parentesi che ha caratterizzato la mia vita calcistica. Il meglio l’ho avuto quando giocavamo. Non ho bisogno di attestati di valore o altro. Tre mesi fa ero un problema, immagino ora”. Buffon torna poi ad analizzare i fatti di Madrid: “A oggi non ho capito quale sia la ragione dell’espulsione. Anche voi giornalisti dovreste porvi un interrogativo sulle ragioni del mio allontanamento. E’ evidente che poi io abbi trasceso. Se avessi visto l’arbitro due giorni dopo, l’avrei abbracciato ma confermando il mio pensiero. Sono uno che non porta rancore, sono sereno”. Sul campionato aggiunge: “E’ stata una annata snervante. Ho avuto diverse perplessità sullo scudetto, sicuramente dopo Juve-Napoli. Ma per l’ennesima volta abbiamo dato una risposta incredibile”. Il futuro è ora nelle mani di Szczesny, “un portiere fortissimo e un ragazzo intelligente. La Juve non si ferma ai miei record. Non a caso in porta ci sono state persone come Zoff, Sentimenti e tanti altri”. E la fascia passa sul braccio di Giorgio Chiellini: “Giorgio incarna alla perfezione i tratti del capitano bianconeri. Posso solo dargli il mio in bocca al lupo. L’imbattibilità è proprio il merito dei miei difensori. E lo devo a loro e a giocatori come Giorgio”.[irp]