Mattarella ha sottolineato che la Cina, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha una responsabilità unica nel mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Ha espresso una chiara aspettativa nei confronti di Pechino affinché si attivi per porre fine alla “brutale aggressione russa” nei confronti dell’Ucraina. Il presidente italiano ha affermato che è inaccettabile che un Paese possa violare le norme fondamentali del diritto internazionale attraverso l’uso della forza contro un vicino più piccolo.
Il presidente ha richiamato alla memoria il legame storico tra Italia e Cina, evidenziando come entrambi i Paesi abbiano contribuito a definire l’idea stessa di civiltà nel corso dei millenni. Ha citato Marco Polo come simbolo di questa connessione, sottolineando come le interazioni tra cinesi e italiani abbiano aperto nuovi cammini in ambito economico e commerciale. Mattarella ha fatto riferimento anche all’analisi del suo predecessore Giorgio Napolitano, il quale aveva previsto un crescente peso della Cina e dell’Asia negli eventi internazionali.
Il discorso di Mattarella non si è limitato agli aspetti politici e diplomatici; ha anche affrontato le relazioni economiche tra Italia e Cina. Ha riconosciuto che la Cina è il primo partner economico dell’Italia in Asia e ha esortato a trovare un rapporto equilibrato che consenta la rimozione delle barriere commerciali che ostacolano l’accesso dei prodotti italiani di eccellenza al mercato cinese.
Mattarella ha espresso la volontà dell’Italia di contribuire a tessere un legame sempre più robusto tra Cina e Unione Europea. Ha sottolineato l’importanza di un dialogo basato su regole condivise e rispettate da entrambe le parti. In questo contesto, ha affrontato anche la questione dei dazi imposti dall’Unione Europea sulle auto elettriche cinesi, affermando chiaramente che “nessuno in Europa, men che meno l’Italia, immagina una stagione di protezionismo”.
Un altro tema centrale del discorso è stato quello dei diritti umani. Mattarella ha sottolineato l’importanza della dignità umana come principio fondamentale da tutelare in ogni contesto politico ed economico. Ha chiarito che ribadire tali principi non deve essere visto come interferenza nei confronti degli altri Stati, ma piuttosto come un invito a comportamenti coerenti con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il presidente ha richiamato alla necessità di recuperare la cultura del dialogo che ha caratterizzato storicamente le relazioni tra Italia e Cina. Ha esortato entrambi i Paesi a trarre ispirazione dalla grandezza delle loro civiltà originarie per affrontare le sfide contemporanee con una leadership responsabile.