“Ho scontato la mia pena. Ho trascorso due anni e mezzo in carcere, quattro mesi in comunità e da ottobre 2015 sono in affidamento ai servizi sociali. Ora rischio però di tornare in prigione. La cella, l’isolamento, le condizioni pietose e i volti degli altri detenuti ritornano nei miei incubi. Vi prego, non fatemi tornare dietro le sbarre”. È il disperato appello di Fabrizio Corona affidato alle pagine di “Gente”, in edicola da sabato 17 settembre. Il 21 settembre, al Tribunale di Milano, si terrà l`udienza che potrebbe rispedire Corona in carcere. Nessuno lo sapeva, ma rischia grosso: almeno altri due anni. In discussione c`è la “continuazione del reato”, cioè l`accorpamento di pene legate da un fil rouge che gli permette di godere di uno sconto sulla condanna. “Sono appeso a un filo. Ostento la mia solita sicurezza, una maschera che uso per proteggere me stesso e gli altri, ma in realtà ho molta paura”.
