Parte a Palermo una vera rivoluzione tecnologica per il parto in acqua. Al via la sperimentazione di un’app, Water Birth, che consente di controllare contrazioni e battito cardiaco della mamma in travaglio mentre si trova immersa in acqua. Uno studio che verrà condotto dall’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia dell’ARNAS-Civico, la seconda in Italia per numero di parti in acqua, come spiega il professore Luigi Alio, direttore dell’Unità. “Siamo stati e siamo il secondo centro in Italia per numero di parti in acqua. Da 15 anni diamo la possibilità alle donne di partorire come preferiscono e il parto in acqua è una pratica che si diffonde sempre più. Quando ci è stata offerta la possibilità di monitorare le contrazioni e la frequenza cardiaca della partoriente e di avere con lei un’interfaccia così semplice e obiettivabile, abbiamo deciso di codificare quello che non si sa”. Ecco allora che entra in campo la tecnologia. L’app Water Birth realizzata da Pharma Mum Italia consente alla gestante attraverso lo smartwatch di registrare l’inizio e la fine di ogni contrazione, indicandone anche l’intensità con un semplice tocco sul dispositivo. In tempo reale, il personale medico e ostetrico può quindi verificare sullo smartphone la frequenza, la durata e l’intensità delle contrazioni della donna direttamente dalla vasca e, al contempo, tenere sotto controllo la sua frequenza cardiaca. Il vantaggio fondamentale per la gestante, impossibile con i metodi tradizionali, è quello di rimanere immersa nell’acqua, con i benefici che questa comporta, come spiega Sara Amato, coordinatrice delle ostetriche dell’ARNAS-Civico. “Per coloro che hanno travagli lunghi, con contrazioni prolungate e molto dolorose e fastidiose, l’acqua genera dei benefici incredibili poiché i recettori a livello cutaneo ritardano la percezione del dolore a livello cerebrale”.