Manuela Nicolosi, arbitra assistente di calcio internazionale, racconta le difficoltà incontrate nel raggiungere il suo sogno: arbitrare una partita di calcio. Cosa che ora fa in Francia, nella Ligue 1 e Ligue 2. Prima italiana ad arbitrare la Supercoppa Uefa maschile, la finale della Coppa del Mondo femminile Fifa, 2 Olimpiadi e La Ligue1, ha raccontato la sua storia in una masterclass per l’app Sporters. Ciò che prima si poteva solo immaginare ora è a portata di click, tramite un’applicazione che apre gratuitamente le porte ai meccanismi preparatori a un mondo prima ad appannaggio prettamente maschile.
I contenuti che Sporters, startup torinese, propone forniscono un’opportunità inedita e utile a tradurre la passione per questo sport in un lavoro. “La prima volta in cui ho indossato la divisa per arbitrare, prima di accedere all’impianto, gli addetti alla sicurezza hanno chiesto all’autista se accompagnassi qualcuno, per cui ho risposto con fermezza che, se non fossi entrata io, non si sarebbe potuta disputare la partita” racconta Manuela.
Non mancano i primi passi, i consigli sulla preparazione atletica, gli esami e le strutture a cui appoggiarsi per intraprendere questo percorso, nonché l’apprendimento dell’uso adeguato di strumenti tecnologici per ridurre il margine di errore, sempre presente, ma anche fonte d’insegnamento quando si verifica. “Arrivavo allo stadio sola e la prima reazione dei dirigenti era ‘lei chi è?’ erano tutti molto stupefatti. Ci sono ancora pregiudizi nel calcio ma passi avanti ne sono stati fatti. Adesso sta diventando sempre più comune anche nel calcio” conclude l’arbitra.