Il leader nordcoreano Kim Jong-un è sceso sorridente dal suo treno blindato alla stazione di Khasan, nell’est della Russia, non lontano dal confine con la Corea del Nord, dove è stato accolto dal ministro russo per le Risorse naturali e l’Ecologia, Aleksander Kozlov, in vista dell’incontro con il presidente Vladimir Putin. Kim Jong Un ha lasciato Pyongyang in treno domenica per recarsi in Russia dove dovrebbe incontrerà il presidente Vladimir Putin. Kim Jong Un “è partito con il suo treno domenica pomeriggio per andare nella Federazione Russa”, hanno scritto i media ufficiali.
Gli esperti sostengono che l’incontro tra i due leader si dovrebbe svolgere a Vladivostok, nell’estremo oriente della Russia, alla fine di questa settimana e potrebbe riguardare un accordo sulle armi, dato che Vladimir Putin starebbe cercando armi dalla Corea del Nord per la guerra di Mosca in Ucraina. Già nei giorni scorsi gli Stati Uniti avevano messo in guardia che dietro la visita, un raro viaggio all’estero per Kim, potrebbe esserci un accordo per la vendita di armi a sostegno dell’aggressione russa in Ucraina.
Dichiarazioni che hanno scatenato la replica di Mosca. Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, le relazioni tra Russia e Corea del Nord sono guidate dagli interessi dei due paesi e non dagli avvertimenti di Washington. “Quando implementiamo le nostre relazioni con i nostri vicini, inclusa la Corea del Nord, per noi sono importanti gli interessi dei nostri due paesi e non gli avvertimenti di Washington. È sugli interessi dei nostri due paesi che ci concentreremo”, ha concluso Peskov.
Kim non ama viaggiare su aerei e, d’altronde, i velivoli nordcoreani non sono considerati affidabili anche a causa delle restrizioni che da sempre Pyongyang subisce rispetto alla fornitura di parti di ricambio. L’agenzia di stampa nordcoreana ha riferito anche che “il rispettato compagno Kim Jong Un incontrerà e avrà un colloquio con il compagno Putin durante la visita”.
Il Cremlino ha inoltre confermato che Kim visiterà la Russia “nei prossimi giorni” su invito di Putin, secondo l’agenzia di stampa russa TASS. Il Cremlino ha aggiunto che durante la visita di Kim sono previsti negoziati tra le delegazioni nordcoreana e russa, con discussioni sulla possibilità di un incontro faccia a faccia tra i leader. Il viaggio segna la prima uscita all’estero da parte di Kim in quasi 4 anni e mezzo e il suo primo viaggio all`estero dallo scoppio della pandemia di Covid-19.
Le reazioni
Intanto, Lim Soo-suk, portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Sud fa sapere che Seoul sta mantenendo le comunicazioni con Mosca, monitorando da vicino la visita del leader nordcoreano Kim Jong Un. “Nessuno Stato membro delle Nazioni Unite dovrebbe violare le sanzioni del Consiglio di Sicurezza contro la Corea del Nord impegnandosi in un commercio illegale di armi, e non deve certamente impegnarsi in una cooperazione militare con la Corea del Nord che mina la pace e la stabilità della comunità internazionale” ha dichiarato Lim. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri francese, Anne-Claire Legendre, la visita in Russia del leader nordcoreano Kim Jong un è “il segno” dell’isolamento di Mosca sulla scena internazionale”. “La Russia è isolata al punto da essere costretta a rivolgersi alla Corea del Nord”, ha commentato la portavoce.
Secondo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, “certamente la Russia cerca alleati e forse sostegno di tipo militare”, ha “bisogno di munizioni”, e “si rivolge al peggiore interlocutore possibile”, il leader nordcoreano Kim Jong Un, “che non rinuncia al nucleare, ha un atteggiamento aggressivo nell’Indo-pacifico, è stato condannato più volte dal G7 per il lancio di missili verso il Giappone e la sua velata minaccia a un paese democratico”. In ogni caso, per Tajani, tutto questo “non fa sperare nulla di buono”.
La Russia è “isolata” e “tenta di uscire da questo isolamento che la vede nel mondo libero come una potenza che viola il diritto internazionale”, “cercando di trovare consensi e sfruttando il malcontento in altri paesi del mondo”. Sempre secondo il vice premier, “la stessa Cina credo sia preoccupata dall’atteggiamento della Russia” e in occasione della visita compiuta a Pechino “ho chiesto al ministro degli esteri Wang Yi di spingere Mosca a tornare a più miti consigli sull’Ucraina”.