L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la legge che integra e completa (dopo tre anni di stand-by) la riforma delle ex Province, che aveva istituito le Citta’ metropolitane di Palermo Catania e Messina e sei Liberi Consorzi di Comuni. Un intervento legislativo necessario dopo l’impugnativa del governo nazionale. Ma forti sono i timori circa la possibilita’ che possa nuovamente essere censurato. Una parte dell’opposizione ha lasciato l’aula. “Abbiamo portato avanti un lavoro responsabile – dice Alice Anselmo, presidente del gruppo Pd – per mettere a regime la riforma che istituisce Citta’ Metropolitane e Liberi Consorzi di Comuni: adesso i nuovi enti possono finalmente avere un assetto stabile, i dipendenti hanno le risposte che attendevano e i cittadini potranno avere certezza in merito ad una serie di servizi fino ad oggi in bilico”.
“Abbiamo deciso di uscire dall’aula, non partecipando al voto della nuova legge delle province, per non appoggiare un provvedimento che non condividiamo e che rischia di aggravare una situazione gia’ drammatica. Ci troviamo di fronte all’ennesima riforma sbagliata del governo Crocetta, che conferma l’incapacita’ di esecutivo e maggioranza di scegliere per il bene della Sicilia”, afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. Voto contrario del leader del centrodestra Nello Musumeci: “Con questa legge sulle Province avete mortificato, umiliato e oltraggiato lo Statuto siciliano. Da oggi in poi nessuno in quest’Aula ha piu’ il diritto di rivendicare l’autonomia regionale, se non per difendere inconfessabili prerogative. Tanto vale abrogarlo lo Statuto. Avete creato una istituzione simulata, senza democrazia, perche’ la avete abolita. Affiderete a poche persone, al posto di quattro milioni di elettori, il compito di decidere i vertici dei Liberi Consorzi e delle Citta’ metropolitane”. In sostanza, per Musumeci “questa legge è fra le peggiori votate dall’Ars in settant’anni.
Il testo ha ottenuto l’ok di Sala d’Ercole con 38 voti a favore, 19 contrari e due astenuti. Subito dopo il voto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha affermato l’intenzione di convocare una conferenza dei capigruppo per incardinare la mozione presentata dal deputato del Gruppo Misto Mimmo Fazio che riguarda i rapporti tra il Parlamento e’ il governo. “Il Parlamento regionale – ha detto Ardizzone – si e’ trovato in difficolta’ per una mancata resistenza di fronte alla Consulta del governo regionale Crocetta. A mio avviso era doveroso resistere di fronte a una impugnativa. Mi auguro ora che non ci siano impugnative sollevate dai sindaci metropolitani. Ma di certo non possiamo essere ostaggio del governo regionale, che decide quali parti impugnare e quali non impugnare”.
Affrontare questo nodo “in modo prioritario, significa difendere concretamente l’autonomia”, ha chiosato rispondendo alle critiche di Musumeci. L’aula ha detto si’ all’emendamento del governo che fa slittare dal 30 giugno al 15 settembre il voto per i vertici degli enti di area vasta. Il percorso del testo, dunque, non sara’ semplice, perche’ il varo di oggi e’ avvenuto non rispettando tutte le richieste contenute nell’impugnativa del Consiglio dei ministri. “A questo punto sarà ancora più importante il dialogo tra governo regionale e nazionale. Ovviamente, qualunque sia l’esito di questo dialogo, non deve essere buttato via l’ottimo lavoro compiuto per il personale”. Così il segretario regionale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il vicesegretario Paolo Montera commentano la norma, e avvertono: “Il sindacato seguirà passo dopo passo gli sviluppi con particolare attenzione al futuro dei lavoratori. Una cosa è certa: “E’ incomprensibile, anche stavolta, l’assenza in Aula del presidente Crocetta”.
Il gruppo parlamentare di Sicilia democratica si ritiene “soddisfatto” per l’approvazione in Aula della legge sui liberi consorzi e le citta’ metropolitane “che finalmente ha chiarito quelle parti che erano state oggetto di rilievo da parte del Governo nazionale. Ci siamo adeguati alla legge Delrio e questo consentira’ agli enti di area vasta di poter entrare a pieno regime e usufruire di tutti i finanziamenti disposti dal Governo per le Regioni che hanno una legge organica di settore”. Lo dicono i deputati di Sd all’Ars, Giambattista Coltraro, Pippo Currenti e Salvo Giuffrida.