L’aspirante presidente Trump e le donne, advances sgradite e commenti sulle forme femminili
REPORTAGE NY TIMES Il giornale americano ha intervistato decine di professioniste che hanno lavorato con il candadato alla Casa Bianca
Donald Trump e le donne. Un rapporto difficile che evoca immediatamente “una cascata di insulti a vanvera, scagliati a distanza di sicurezza da un account twitter, da uno show radiofonico e da un podio in campagna elettorale”, racconta il New York Times, che però si chiede: Ma come si comporta Donald Trump in privato con le donne?”. Per avere una risposta il New York Times ha intervistato decine di donne che hanno lavorato con o per il signor Trump nel corso degli ultimi quattro decenni, nel mondo dell’immobiliare, delle sfilate di moda e dello spettacolo; donne che sono uscite con lui o che con lui hanno avuto a che fare; il quotidiano ha incontrato donne e uomini che hanno potuto osservare da vicino il comportamento del candidato repubblicano in pectore alla Casa Bianca, dall’adolescenza in poi. In tutto, più di 50 interviste, condotte nel corso di sei settimane. “Le loro testimonianze – molte delle quali riportate fra virgolette nell’articolo – svelano advances sgradite, commenti infiniti sulla forme femminili, attrazione verso le donne ambiziose, comportamenti inquietanti sul posto di lavoro. Le relazioni si sono svolte negli uffici della Trump Tower, nelle sue case, nei cantieri e nei backstage di concorsi di bellezza. Fugaci e poco importanti per lui, questi incontri hanno lasciato impressioni durevoli sulle donne che li hanno sperimentati”.
Emblematica è la storia in apertura del reportage. Quella di Rowanne Brewer Lane, una modella di 26 anni che nel 1990 era presente a un party in piscina offerto da Trump a Mar a Lago in Florida. Al party erano presenti 50 modelle e una trentina di uomini. E Trump, che aveva appena conosciuto la donna, ed era nel mezzo di una causa di divorzio, iniziò a parlarle. “Mi prese improvvisamente la mano – racconta la donna – e iniziò a mostrarmi la villa. Mi chiese se avevo un costume da bagno. Io risposi di no perchè non intendevo tuffarmi. Mi portò in una stanza, aprì i cassetti e mi chiese di mettermi il costume. Andai in bagno e me ne provai uno. Era un bikini. Uscii fuori e lui disse: Wow”.. Poi accompagnò la ragazza in piscina e disse “questa è una straordinaria Trump girl, non è vero?”. Ciò che emerge dalle interviste è un complesso, a volte contraddittorio ritratto di un uomo ricco, famoso e provocatore e delle donne attorno a lui: alcune donne lo trovavano gentile e incoraggiante, altre molto meno. “Gli piaceva millantare le sue prodezze sessuali e la capacità di conquistare le donne, senza curarsi di chi aveva a fianco”, ricorda una delle tante donne che gli sono state vicino. Ma anche sul lavoro, per gli affari, Mr. Trump si affidava alle donne per una semplice ragione: “Spesso lavorano sodo, molto più duramente degli uomini”.
(foto, Melania Trump, terza moglie di Trump, ex top model che potrebbe diventare first lady)