“Io mi fermo qui. Nessuno e’ indispensabile. Non voglio e non posso permettere che la mia fuoruscita da questa esperienza possa essere legata da un biglietto staccato per qualche altra destinazione. Non me ne vado per altri incarichi”. Con questa parole s’è appena dimesso l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi (foto). Si stacca quindi, un primo ‘pezzo’ della giunta Crocetta ma che, indubbiamente, dovrà essere subito rimpiazzato tenuto conto della difficile situazione finanziaria su cui versa la Sicilia. Per non parlare della manovra bis ancora impantanata a Sala d’Ercole. In sostanza, ora c’è una poltrona ‘scottante’ vuota.
“Me ne vado senza alcuna polemica nei confronti di nessuno, quando uno va via deve solo ringraziare per la grande opportunita’ che mi e’ stata data – dice Bianchi -. Ringrazio innanzitutto il Presidente Crocetta che non mi ha mai fatto mancare il suo supporto convinto e ringrazio anche gli altri assessori, la nostra squadra non era composta da dodici persone rappresentanti di interessi. Erano dodici persone che con le loro difficolta’ hanno sempre lavorato uniti, sbagliando insieme e facendo le cose bene insieme”. “Non lascio la Sicilia – precisa -. Non voglio che la mia fuoriuscita sia legata a un biglietto staccato verso altre destinazioni. Il problema non e’ mai stato quello di cercarmi un paracadute. Non tratto e non ho chiesto alcuna via d’uscita. Torno a fare il mio lavoro. Spero di avere compiuto un servizio a questa Regione”.
Un sassolino dalla scarpa, tuttavia, se lo toglie. “Il Pd ha fatto degli errori – tuona – l’ultimo ieri. Dare il segnale di trascurare il passaggio in Aula un dl fondamentale come quello sui pagamenti perche’ impegnati in una legittima discussione sul rimpasto o azzeramento della giunta ha rappresentato un passo falso che pero’ non imputo al nuovo segretario regionale. Oggettivamente c’e’ stato un problema e mi sembra che abbiamo distolto eccessivamente l’attenzione dai veri problemi della Regione, e questo ha reso piu’ difficile il mio lavoro”.
Crocetta “Grande apprezzamento nei confronti dell’uomo e dell’assessore” arriva dal governatore, Rosario Crocetta. “Ho lavorato fianco a fianco in questi mesi con Luca Bianchi – dice – e abbiamo fatto un grande lavoro per salvare Sicilia e difendere il popolo siciliano: abbiamo fatto uscire la Sicilia da un rischio default che era certo e annunciato e ridotto la spesa senza fare macelleria sociale. I dati che l’assessore ha illustrato, mostrano chiaramente che le nostre non sono state riforme annunciate, abbiamo persino operato vere riforme strutturali attraverso l’azione amministrativa concreta e non solo con le leggi, ma laddove le previsioni legislative lo hanno consentito, con un’azione instancabile. La Sicilia perde un professionista di grande valore e un politico vero, che non ha mai guardato solo ai conti ma ai riflessi che tali conti avevano sulla vita sociale, economica e culturale. Ci sono responsabilità per tali dimissioni? Ciascuno faccia un esame di coscienza – avverte Crocetta – e si chieda fino a che punto ha tentato di ostacolare un processo di rinnovamento irrinunciabile e sino a che punto non abbia manifestato, quando era necessario, l’obbligatoria solidarietà. Bianchi ha subìto attacchi anche personali non accettabili, non posso che essere solidale nei confronti delle scelte che ha fatto e che farà, ringraziandolo a nome dei siciliani. La politica siciliana si chieda seriamente se non sia necessario modificare il passo contribuendo concretamente all’azione del governo, invece di ostacolare chi cerca di cambiare le cose. Un fuoco di sbarramento inaccettabile – conclude – dietro il quale spesso si sono nascosti i gruppi di potere di sempre, l’organizzazione strutturale rivolta a una rapace e sistemica aggressione della spesa pubblica, combattuta da Bianchi e che sarà azione centrale del mio governo”.