Il generale di Brigata aerea Roberto Vittori, classe 1964, uno degli astronauti italiani saliti a bordo della Stazione spaziale internazionale, è convinto che entro pochi anni lo spazio non sarà più solamente una frontiera per pochi eletti, ma diventerà una zona esplorativa per tutti. Lo spazio e le distanze si accorceranno, come ci ha annunciato a Rivolto, in provincia di Udine, in occasione della festa per i 55 anni delle Frecce tricolori. “Passare dal mondo aeronautico a quello aerospaziale significa avere dei spazioplani, cioè aeroplani con capacità migliorate che potranno portarci da Roma a New York in un’ora e mezza. Cambierà completamente il modo nostro di concepire le distanze terrestri, al contempo continueremo con l’esplorazione spaziale. Asi e Esa continueranno su Luna, Marte, asteroidi, restano le prossime frontiere del futuro”. “Lo spazio è già un ambiente di lavoro comune, non ce ne rendiamo conto ma dipendiamo pesantemente dai sistemi satellitari. L’uomo nello spazio oggi rimane una cosa eccezionale ma a breve – sta già accadendo negli Stati Uniti – ci sarà la possibilità per tanti di andare nello spazio”.