Laurea, con queste non trovi lavoro da nessuna parte: gli esperti lo dicono chiaramente | È un disastro già annunciato

Laurea - (pexels) - ilFogliettone.it

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La scelta del percorso di laurea condizionerà la tua vita e il tuo stato sociale, è importante scegliere quello giusto

Scegliere un percorso universitario è una decisione importante che può influenzare il futuro professionale di un individuo. Mentre alcune lauree garantiscono sbocchi lavorativi immediati, altre faticano a offrire opportunità concrete ai neolaureati. Secondo AlmaLaurea, consorzio interuniversitario che analizza il rapporto tra istruzione e occupazione in Italia, alcuni corsi di laurea presentano tassi di disoccupazione elevati, rendendoli meno appetibili dal punto di vista occupazionale. Tuttavia, è bene ricordare che ogni percorso accademico ha un valore formativo e che l’utilità di una laurea dipende anche dall’impegno e dalle competenze acquisite dal singolo studente.

I corsi di laurea in Arti e Scienze Teatrali figurano tra quelli con il più alto tasso di disoccupazione, pari al 33,3%. Il piano di studi include discipline come storia del cinema, teatro, musica e drammaturgia, tutte affascinanti, ma difficili da tradurre in un’occupazione stabile. Il settore artistico, infatti, è notoriamente complesso, con pochi posti disponibili e una concorrenza elevata. Chi sceglie questo percorso deve essere consapevole che spesso sarà necessario integrare la propria formazione con esperienze pratiche o sviluppare competenze trasversali per aumentare le possibilità di impiego.

Le lauree umanistiche rientrano tra quelle che, secondo AlmaLaurea, offrono meno garanzie di occupazione. Specializzazioni in letteratura, filologia, storia e geografia danno accesso a carriere come l’insegnamento o il lavoro in musei e archivi, settori con opportunità lavorative ridotte. A cinque anni dalla laurea, circa il 18,7% dei laureati in queste discipline non ha ancora trovato un impiego coerente con il proprio percorso di studi. La passione per le materie umanistiche è fondamentale, ma è altrettanto importante valutare la possibilità di integrare il proprio percorso con specializzazioni o competenze aggiuntive, come quelle digitali.

Il turismo è sempre stato un motore economico importante, ma negli ultimi anni ha subito pesanti contraccolpi a causa della pandemia e delle instabilità geopolitiche. Le lauree in Scienze del Turismo, che comprendono studi su diritto, marketing, lingue straniere e storia dell’arte, registrano un tasso di occupazione del 14,5%, ben lontano dai numeri delle facoltà più richieste. Il settore, pur offrendo diverse opportunità, risente della stagionalità e della difficoltà nel trovare posizioni a tempo indeterminato. Per chi è interessato a questa carriera, può essere utile puntare su specializzazioni in turismo digitale e gestione delle strutture ricettive.

Comunicazione e Media: Un Mercato in Evoluzione

I corsi di Comunicazione, Media e Pubblicità si trovano in una posizione ambigua. Sebbene l’87,3% dei laureati trovi un impiego, spesso non è necessario possedere una laurea per accedere a questi lavori. Il mondo della comunicazione sta cambiando rapidamente, con nuove figure professionali richieste dalle aziende. La laurea, da sola, potrebbe non bastare per entrare nel settore: servono competenze digitali, esperienze pratiche e un aggiornamento costante per rimanere competitivi.

Anche le lauree in Design e Moda presentano difficoltà di inserimento lavorativo, con un tasso di disoccupazione del 22,9%. Sebbene queste facoltà forniscano solide basi in storia del design, fashion management e rappresentazione digitale, il mercato del lavoro è altamente competitivo e saturo. Il settore premia chi ha talento, creatività e capacità imprenditoriali, ma la laurea non è sempre un requisito indispensabile. Per emergere, può essere utile sviluppare un portfolio di lavori e costruire una rete di contatti nel settore.

Laurea - (pexels) - ilFogliettone.it
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Archeologia e Antropologia: Una Passione Difficile da Tradurre in Lavoro

Le lauree in Archeologia e Antropologia chiudono la lista delle facoltà con meno sbocchi occupazionali, con un tasso di disoccupazione del 33,3%. Questi percorsi offrono conoscenze in storia dell’arte, iconografia classica, numismatica e papirologia, ma il mercato del lavoro è ristretto. Pochi riescono a trovare un’occupazione nel settore accademico o nei musei, e chi lo fa deve affrontare una forte concorrenza. La soluzione può essere quella di specializzarsi in settori di nicchia o acquisire competenze trasversali, come l’utilizzo di tecnologie per la conservazione dei beni culturali.

Sebbene alcune lauree offrano meno possibilità immediate di occupazione, nessun percorso di studi è realmente inutile. Ogni disciplina fornisce competenze utili, ma è fondamentale affrontare il percorso accademico con consapevolezza, integrando la formazione con esperienze lavorative, tirocini e aggiornamenti continui. Il mercato del lavoro è in continua evoluzione e sapersi adattare ai cambiamenti può fare la differenza tra un titolo accademico poco spendibile e una carriera di successo.