Cantieri bloccati per burocrazia. Persi 20 mln e 200 posti lavoro

14 febbraio 2014

Cantieri bloccati nelle zone alluvionate dell’area ionica del messinese, per il mancato pagamento dei relativi fondi ai tecnici del Genio Civile. E, intanto, dal 2009 i residenti chiedono un’accelerazione ai lavori per la messa in sicurezza del territorio di Giampilieri, Scaletta e di altri comuni. E così la burocrazia potrebbe fermare tutto. Sulla pirandelliana vicenda, è intervenuta anche la Fillea, la categoria della Cgil che segue i lavoratori del settore edile. “Il mancato pagamento dei tecnici del Genio civile di Messina da parte della Protezione civile regionale – afferma il sindacato – ha avuto come immediata conseguenza il blocco di 20 milioni di euro di lavori già cantierabili”. “In un momento di crisi profonda per l’economia e il settore edile, il blocco dei cantieri non è accettabile”, evidenzia, invece, Biagio Oriti, segretario generale della Fillea Messina. Nei giorni scorsi, i tecnici del Genio Civile di Messina e che hanno fino ad oggi seguito i lavori, avevano comunicato alla Protezione civile regionale che “dal momento che non era  mai stata pagata nemmeno una parte delle somme dovute, si sarebbero dimessi da questi incarichi“.  Se ciò avvenisse, secondo il sindacato, la prima conseguenza sarebbe il blocco degli otto cantieri già previsti, e la perdita di circa 200 posti di lavoro. In sostanza, per il sindacato, “la Protezione civile non può fare come ‘Ponzio Pilato’, ma deve dare una soluzione per mettere in sicurezza il territorio, salvaguardare i posti di lavoro, facendo ripartire i cantieri al più presto”.

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