Sono i diciotto tra giovani e meno giovani, precari, senza lavoro, in cassa integrazione o in mobilita’, che si sono alternati stamattina sul palco della manifestazione che la Cisl siciliana ha tenuto a piazza Indipendenza, a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans. Per raccontare in pochi flash la propria storia. “Personale ma che potrebbe essere quella di ciascuno di voi”, ha esordito Rosanna, monoreddito con due figli, operatrice di quel mondo della formazione che tra qualche giorno tornera’ per strada. “Spartacus e Prometeo sono state cure peggiori del male”, ha denunciato con un filo di voce, con riferimento ai progetti varati dal governo della Regione contro i quali s’e’ levata in questi mesi la protesta dei lavoratori. “Solo un’azione unitaria forte, che sia davvero spina nei loro fianchi, puo’ aiutarci”, ha concluso guardando Palazzo d’Orleans e passando il microfono a Milena, 40 anni, mamma di due bimbi, operatrice del settore dei call center che in Sicilia conta 40 mila addetti la meta’ dei quali concentrati nel Palermitano. Ma su molti di essi, ora pende la mannaia della fine del rapporto di lavoro.
“Oggi a parlare e’ il lavoro”, ha affermato Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia. “A noi – ha aggiunto – non interessa la politica. L’emergenza e’ il lavoro. Perche’ la crisi e’ ormai emergenza: un’emergenza che e’ anche etica, come ci ricordano i vescovi. La recessione morde, e’ diventata rischio poverta’ per tanti. Eppure politica e governo regionali sono sordi. La Regione e’ una palude”. Poi ha sferrato un colpo basso al governatore: “E quanto a Crocetta, perde tempo appresso a persone inutili interessate solo a patti di gestione, e a potentati che hanno solo creato un debito che i siciliani pagheranno per anni”. Da qui la richiesta: “Fate un governo d’emergenza che faccia politiche d’emergenza. Che faccia fronte, con interventi straordinari, alle emergenze economica, sociale e amministrativa, che affossano la Sicilia”.