Il premier Mario Draghi incalza l’Esecutivo e accelera sul Pnrr. Lo fa nel corso della riunione del Cdm dettando, di fatto, un cronoprogramma dei lavori che rappresenta un vero e proprio sprint autunnale per centrare i target. Anticipare quanto previsto nel cronoprogramma condiviso con l`Europa, con l’intento di realizzare nei prossimi due mesi oltre il 50 per cento degli obiettivi e dei traguardi del Pnrr in scadenza a fine anno.
Uno che il presidente del Consiglio chiede alle amministrazioni coinvolte: uno “sforzo eccezionale”, ha riconosciuto il sottosegretario Roberto Garofoli in Consiglio dei ministri. A settembre quindi palazzo Chigi chiede il raggiungimento di 11 obiettivi (anziché 3, come previsto) e 9 entro ottobre, mese nel quale non era contemplata alcuna scadenza. Dunque altri 20 obiettivi che si aggiungerebbero ai 9 già realizzati, portando il totale a 29. I mesi di novembre e dicembre dovranno quindi vedere proseguire il lavoro per il conseguimento dei restanti 26 obiettivi e traguardi in scadenza, per un totale di 55, che saranno poi verificati con la Commissione europea.
Nel dettaglio, a settembre il Governo Draghi intende condurre in porto i seguenti obiettivi: decreto ministeriale sui progetti per le isole verdi; entrata in vigore dalla riforma dei servizi idrici integrati; rafforzamento dei Centri per l’impiego; decreto ministeriale per la lotta al lavoro sommerso; adozione delle riforme della scuola primaria e secondaria, degli istituti tecnici e professionali, riorganizzazione del sistema scolastico e del sistema di orientamento (con l’adozione di un provvedimento d’urgenza); entrata in vigore della riforma degli alloggi per gli studenti; entrata in vigore del dlgs per il riordino degli Irccs; entrata in vigore della legge sulla concorrenza 2021 (anche qui con un provvedimento d’urgenza); aggiudicazione di tutti gli appalti sulle Green Communities; definizione dell’architettura della cybersecurity nazionale; entrata in vigore del sistema di certificazione per la parità di genere.
A ottobre invece gli obiettivi che palazzo Chigi chiede di centrare sono: entrata in vigore degli atti delegati per la riforma del processo civile e penale; adozione di una relazione sulla spending review; entrata in vigore del decreto sui criteri sociali e ambientali degli appalti pubblici per eventi culturali finanziati dal pubblico; aggiudicazione degli appalti per l’alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Catania; nuovo regolamento per le concessioni portuali; messa a disposizione di ulteriori 35 servizi sul sito Inps; miglioramento delle competenze in tecnologie e comunicazione di 4250 dipendenti Inps; realizzare almeno 5 interventi per la sicurezza cibernetica; entrata in vigore di tutti i provvedimenti normativa di natura secondaria per la semplificazione delle procedure amministrative.
Sui balneari il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge sulla concorrenza ad inizio agosto. La norma prevede le gare delle concessioni balneari, che dovranno essere istituite nel giro di un anno e mezzo dai comuni. Per il decreto delegato attuativo c’e’ tempo fino a gennaio 2023, ma il Governo ha deciso di vararlo a settembre. Il Presidente del Consiglio ha invitato i ministri e le strutture tecniche “a continuare a lavorare sodo, per raggiungere quanti più risultati possibili nei prossimi due mesi”. L’obiettivo – spiegano a palazzo Chigi – è “consentire a fine ottobre di ridurre al minimo l’arretrato e soprattutto di dare piena attuazione ai provvedimenti introdotti dal Governo”.
LE CIFRE
Dall’inizio del Governo Draghi, secondo le fonti dei ministeri, sarebbero stati smaltiti – cioè adottati e abrogati – 1.260 provvedimenti. Di questi, 679 sarebbero stati un’eredità dei governi Conte. In tutto, quindi, sarebbero 243 i provvedimenti rimasti da smaltire. Draghi avrebbe tempo fino alla prima seduta del nuovo governo, quindi poco dopo il 25 settembre. Infatti, in quella data ci saranno le votazioni. Poi, sarà necessario fare tutte le verifiche di spoglio. Infine, si dovranno riunire i partiti per le coalizioni e solo dopo potrà entrare in carica il nuovo governo. Tutto tempo di cui Draghi può legittimamente avere a sua disposizione per gestire gli affari correnti e i decreti che mancano.