L’avvocato Emanuele Compagno, incaricato della difesa di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della 22enne Giulia Cecchettin di Vigonovo (Venezia), ha sollevato polemiche per le sue posizioni considerate misogine. La controversia si è intensificata quando Compagno ha rinunciato ufficialmente al mandato venerdì pomeriggio, dichiarando di considerare concluso il suo incarico con l’arrivo di Turetta in Italia. Compagno ha comunicato di non accettare la nomina a difensore di fiducia, smentendo qualsiasi collegamento con le recenti polemiche sociali.
Il legale ha dichiarato di aver proposto fin dall’inizio ai familiari la necessità di un difensore di fiducia e ha ribadito che le controversie sociali non hanno influito sulla sua decisione. Le polemiche erano esplose sui social in seguito a vecchi video pubblicati da Compagno riguardanti le sue opinioni su “maschicidi” e presunte “false accuse da parte di donne ai danni di uomini”. Charlotte Matteini del Fatto Quotidiano aveva richiamato l’attenzione su questi video, seguita dal commento di Selvaggia Lucarelli su Instagram. Compagno era stato descritto come “l’avvocato di Turetta che ne sta uscendo bene”.
Compagno ha sottolineato che la sua rinuncia non è collegata alle polemiche sui social e ha espresso vicinanza al dolore delle famiglie coinvolte. Il nuovo e unico difensore di Turetta è ora l’avvocato Giovanni Caruso, già affiancato da Compagno come secondo legale. Caruso, penalista e professore ordinario di Diritto penale all’Università degli Studi di Padova, ha visitato Turetta nel carcere di Verona dopo essere stato estradato dalla Germania. In risposta alle polemiche, Compagno ha ribadito di essere contrario alla violenza sulle donne, precisando di essere stato frainteso e che non intendeva esprimersi contro le donne che difende professionalmente. La vicenda continua a suscitare interesse e dibattiti sulle questioni di genere nell’ambito della giustizia.
