L’avvocato di Dell’Utri: “Posta controllata per 9 mesi”. Rinviata udienza

LA PROTESTA  La difesa: il fatto di poter discutere i ricorsi quando ormai la questione è superata nel tempo rappresenta “una frustrazione della tutela giurisdizionale”

dellutri

La corrispondenza di Marcello Dell’Utri in entrata e in uscita dal carcere di Parma, dove l’ex senatore è detenuto, è stata sottoposta a controlli per nove mesi senza che l’interessato abbia avuto la possibilità effettiva di difendersi dal provvedimento. Lo riferisce l’avvocato Alessandra Altavilla, che ha rappresentato Dell’Utri davanti al tribunale di Sorveglianza di Bologna dove era fissata un’udienza per discutere il reclamo contro la proroga alla misura, disposta inizialmente ad aprile. La limitazione della corrispondenza può essere decisa, con decreto motivato, quando ricorre la necessità di impedire che reati vengano portati a conseguenze ulteriori, oppure per esigenze investigative o connesse ad un procedimento penale in corso, oppure qualora sussistano ragioni di sicurezza o di ordine dell’istituto. Nel caso di Dell’Utri – che sconta la condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa – il provvedimento è stato disposto per tre mesi, poi prorogato per altri tre mesi, dal 22 luglio al 22 ottobre, infine per altri tre e attualmente non è più in vigore. Ma l’udienza per discutere l’impugnazione della prima proroga era fissata per ieri e si è conclusa con un rinvio, mentre dev’essere ancora fissata la data sul reclamo sulla seconda proroga. Secondo l’avvocato Altavilla, che contesta una “motivazione erronea e apodittica” del provvedimento, il fatto di poter discutere i ricorsi quando ormai la questione è superata nel tempo rappresenta “una frustrazione della tutela giurisdizionale”.