Cala il sipario sul commissariamento della Regione Lazio in materia di sanità. La notizia era attesa da giorni. Dopo quasi 10 anni il Consiglio dei Ministri di oggi ha scritto la parola “fine” approvando il decreto che ha messo un punto alla gestione commissariale e che consentirà, dal 31 dicembre del 2018, il ritorno alle modalità di governo ordinarie. Il commissariamento aveva preso il via nel 2008, quando sulla poltrona della presidenza della Regione sedeva, per il centrosinistra, Piero Marrazzo. Scendendo nel dettaglio dei conti “sballati” della sanità laziale, il Piano di Rientro dal disavanzo era stato sottoscritto il 28 febbraio del 2007 e prevedeva una stima di interventi per il recupero dei conti sanitari. Dopo una riunione del 10 ottobre 2007, il presidente del Consiglio dei Ministri, non essendo stati raggiunti gli obiettivi prefissati, aveva diffidato la Regione ad adottare tutti gli atti normativi, amministrativi e gestionali che risultassero produttivi di effetti finanziari nel 2008 e idonei alla correzione strutturale della spesa per gli anni successivi. Dopo la riunione del 1 luglio del 2008 aveva nominato il presidente della Regione, Piero Marrazzo, come commissario ad acta per l`intero periodo di vigenza del Piano di Rientro ai sensi della norma di cui sopra. Una delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 17 ottobre del 2008 aveva poi stabilito la nomina del sub commissario per l`attuazione del Piano di Rientro della Regione Lazio e affiancamento al commissario ad acta, Mario Morlacco. Trascorrono gli anni e ad ereditare il disavanzo è la governatrice di centrodestra Renata Polverini e successivamente, dal 2013, Nicola Zingaretti, che già in campagna elettorale aveva messo il risanamento dei conti regionali in materia in testa al programma. E dopo quasi 5 anni è arrivato il giorno tanto atteso.
