Nel tanto atteso Derby della Capitale, la Lazio emerge vittoriosa, avanzando così alle semifinali di Coppa Italia, superando una Roma che ha dato battaglia in un match caratterizzato da tattiche astute e momenti di tensione. Per il derby, Sarri ha fatto delle scelte audaci, schierando Mandas tra i pali al posto di Provedel e mantenendo Luis Alberto in panchina, affidandosi a Guendouzi, Cataldi e Vecino in mediana. Mourinho risponde con un 3-5-2, guidato in attacco da Dybala e Lukaku.
Il primo tempo è stato un periodo di studio, con la Roma che ha preso il possesso palla, cercando la superiorità negli uno contro uno sugli esterni, mentre la Lazio, bassa in fase di non possesso, si è difesa con ordine. Nonostante momenti intensi e duelli accesi, il primo tempo si è concluso senza grandi emozioni. La ripresa ha portato un cambio significativo con Pellegrini sostituendo Dybala, e la Lazio ha preso in mano il controllo del gioco. Un fallo in area ha portato al rigore trasformato da Zaccagni, sbloccando il punteggio e delineando il destino del match.
La squadra di Sarri più precisa nel palleggio e veloce nelle ripartenze, ha cercato il raddoppio, con Vecino impegnando Rui Patricio di testa. La tensione è aumentata, e i cambi di entrambe le squadre hanno mescolato le carte in campo. La Lazio ha resistito agli attacchi della Roma e ha sfiorato il raddoppio, ma Mandas ha respinto bene le occasioni. Il recupero è stato segnato da una mezza rissa e le espulsioni di Pedro, Paredes e Mancini, sottolineando l’intensità del derby. Alla fine, la Lazio ha trionfato, accedendo con merito alle semifinali di Coppa Italia, mentre la Roma deve riflettere sulla sconfitta e cercare di rimediare in altre competizioni.
Parla Lotito
“Il più bel regalo per i 124 anni della Lazio? Assolutamente sì. Vittoria assolutamente meritata. Boskov diceva che è rigore quando l`arbitro fischia e l`arbitro ha fischiato su fatti che sono inconfondibili sotto gli occhi di tutti”. Il presidente della Lazio Claudio Lotito esprime tutta la sua gioia nel corso di `Coppa Italia Live` in diretta su Italia 1. “Rivendichiamo con orgoglio la prestazione degna del risultato, abbiamo meritato e giocato a calcio – continua – Abbiamo avuto un gruppo che ha giocato a pallone e che ha portato a casa il risultato. Siete la squadra più in palla insieme alla Juventus. Cosa è cambiato rispetto all`inizio? E` cambiata la consapevolezza dei propri mezzi e dei ruoli all`interno del gruppo. Abbiamo avuto una situazione di disagio iniziale, i nuovi, che io ho voluto fortemente, dovevano adattarsi”.
“Oggi ha vinto il gruppo che è la cosa più importante, il calcio è un gioco di squadra. La Lazio è un gruppo compatto, determinato, unito e volitivo. Quello che deve essere una squadra. Abbiamo vinto meritatamente e Abbiamo tracciato un percorso di prospettiva per questo gruppo. Ci sono 5 calciatori giovani di grande prospettiva e stiamo dando continuità al progetto. C`è un bel rapporto anche con la tifoseria che è sempre presente e sostiene la squadra. Questo è un altro segnale importante della società, quando c`era un forte attrito coi tifosi. Oggi ho cercato di far capire a tutti quanti che vince tutti insieme e si perde tutti insieme. Chiunque partecipa al progetto, anche i magazzinieri, i medici e chiunque partecipi al progetto. Siamo contenti di aver festeggiato il compleanno della Lazio con questa vittoria perché abbiamo dato grande soddisfazione ai tifosi. Ieri ho concesso ai tifosi di assistere all`allenamento dopo moltissimi anni. Speriamo di coronare altri risultati positivi”.
Parla Mourigno
“Sempre doloroso perdere un derby, lo è ancora di più. Abbiamo grandi difficoltà e lottiamo sempre contro queste difficoltà. Nelle ultime settimane abbiamo giocato contro Napoli, Juve, Atalanta e Lazio. Abbiamo vinto molto bene con il Napoli, meritavamo di più con Juve e Atalanta e oggi abbiamo perso per un rigore del calcio moderno. Per un rigore da Var, è un rigore che l`arbitro non aveva dato a tre metri di distanza”. Così José Mourigno a Italia1 al termine del derby di Coppa Italia perso contro la Lazio. “I giocatori – continua – ormai fanno così, 10-20 anni fa i giocatori non si buttavano come quelli di oggi. Nel primo tempo avevamo fatto meglio e meritavamo di più. Senza Dybala cambia tutto, abbiamo meno connessione di gioco e abbiamo meno possesso palla. Non parlo del rigore come rigore perché è stato causato da un ragazzo giovanissimo che ha 55 minuti di Serie A. Però l`azione prima, c`era una rimessa laterale nostra e non è possibile che da una rimessa nostra facciamo come abbiamo fatto, concedendo l`angolo e poi il rigore”.
“In queste partite chi segna prima è avvantaggiato, poi quando si gioca in casa, spariscono i palloni, non si gioca più. E dopo con un arbitro top, intelligente come Orsato la squadra che segna per prima vince perché dopo Orsato non lascia giocare. L`infortunio di Dybala? Ha avuto il solito problema muscolare nei posteriori. Ha giocato due giorni fa una partita molto fisica e per lui è dura avere solo due giorni di recupero. Lui voleva giocare stasera e noi abbiamo bisogno di tutti. Abbiamo esempi di giocatori come Mancini che vanno oltre i limiti, non si allena da un mese, prende antinfiammatori per giocare. Però Paulo ha una struttura fisica diversa, anche Pellegrini aveva preso una botta. Queste sono le nostre difficoltà, sono deluso da quache giocatore perché poteva fare di più”. “
Arriviamo sulle fasce e facciamo molta fatica a crossare, con il gioco che sviluppiamo dobbiamo fare meglio in quelle zone del campo. Dal punto di vista collettivo non posso dire niente. Abbiamo perso il derby ed è finita la coppa. È una cosa che pesa, soprattutto per i nostri incredibili tifosi ma dobbiamo andare avanti. Domenica finirà questo ciclo terribile a Milano, poi avremo una settimana di recupero e aspettiamo il ritorno di tutti per le due competizioni che abbiamo da giocare. Rigore generoso? In Portogallo si dice che in area quando si fischia un fallo è la pena massima, come una persona condannata a morte. E nel contesto del calcio la pena massima deve essere per una cosa violenta. È vero che solitamente Orsato fa giocare in queste situazioni a metà campo. Lui non aveva dato rigore ma se ti chiamano dal Var per questo minimo contatto e quando il giocatore fa uno show per un minimo contatto, di solito quando l`arbitro va al monitor spesso è rigore. I giocatori si adattano alla situazione”.
Bove colpito da una bottiglia
Edoardo Bove è stato colpito da una bottiglia di birra sotto la tribuna Tevere nel secondo tempo di Lazio-Roma. Uscito da quel lato del campo per lasciare il posto a El Shaarawy, è stato colpito al collo da una bottiglia di birra. Il centrocampista giallorosso si è accasciato per qualche secondo, massaggiandosi la parte colpita, prima di scagliarla lontano. “L’ho vissuto in maniera normale – ha detto Bove nel dopo partita – mi hanno tirato una bottiglietta di birra in testa e mi hanno colpito. Non mi sembrava il caso di fare polemiche o scenate, le autorità di competenza interverranno perché non credo sia una cosa normale. Preferisco però parlare di cose di campo”.