“365 all’alba…”. All’appuntamento al voto per scegliere il nuovo presidente della regione Lazio manca molto meno, poco più di dieci giorni, ma il clima si fa effervescente e la corsa all’ufficio di via Cristoforo Colombo va sempre più veloce. Tre gli attori principali. Donatella Bianchi per il Movimento 5 Stelle, Alessio D’Amato per il centrosinistra e Francesco Rocca per il centrodestra, ma a contendersi la scena oggi Rocca e D’Amato.
Lo scontro va oltre le dinamiche regionali e son giorni che i due si punzecchiano, ma oggi Rocca ha puntato dritto al bersaglio replicando a D’Amato e al tema del voto utile. “Il voto utile? Ognuno dice che è se stesso, in realtà Alessio D’Amato sta collezionando una serie di gaffe, sta facendo carpiati. La mia sensazione è che stia facendo di tutto per arrivare alla medaglia di bronzo. Questa è la mia sensazione”. Mancano pochi giorni all’appuntamento elettorale e il tiro si raddrizza sempre più. “Di bronzo c’è solo la faccia di Rocca che continua a tacere sui rapporti con Bandecchi che ha finanziato la sua campagna elettorale” ha replicato Alessio D’Amato. Manca davvero poco al 14 febbraio quando il quadro sarà chiaro e la regione avrà un nuovo presidente, i programmi e le ricette dei candidati sono sul tavolo, ma a sparigliare le carte ogni “battito di farfalla” è utile.
“D’Amato sulla questione Giarrusso ha raggiunto delle vette davvero divertenti. Probabilmente Calenda lo avrà rimesso al suo posto, gli avrà tirato le orecchie, come ha fatto già diverse occasioni, l’anima comunista di D’Amato con Carlo Calenda vive e vivrà delle situazioni singolari, non vorrei esser nei suoi panni a prendere ordini da Calenda” ha detto Rocca avvertendo che le “vicende interne al partito ovviamente impattano sulle strategie per la nostra regione”. Donatella Bianchi intanto guarda oltre e oggi ha incontrato il Rabbino capo e la Presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni e Ruth Dureghello, obiettivo una Regione Lazio più inclusiva, attenta al tema della memoria e pronta ad arginare qualunque revanscismo discriminatorio e neofascista.