Cinque, appunto, le missioni selezionate: Davinci, Veritas, Psiche, NEOCam e Lucy. La prima – Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gases, Chemistry, and Imaging (da cui Davinci) – si propone di studiare la composizione chimica dell’atmosfera di Venere, grazie ai dati raccolti durante la sua discesa di 63 minuti al suo interno, per rispondere a domande scientifiche prioritarie nello studio del pianeta, come ad esempio se oggi ci sono vulcani attivi sulla superficie di Venere e come questa interagisce con l’atmosfera del pianeta. A guidare il progetto il centro Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland. The Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy mission (Veritas) è pensata per produrre una mappatura topografica completa e ad alta risoluzione di Venere, oltre alle prime mappe della deformazione e composizione della superficie del pianeta. Capofila della proposta è il Jet Propulsion Laboratory della Nasa (JPL) di Pasadena, in California.
La terza proposta – Psyche – ha come obiettivo quello di indagare i nuclei planetari dai dati raccolti sull’asteroide Psiche che, probabilmente, è il resto di un violento scontro cosmico che ha strappato una parte degli strati rocciosi esterni di un protopianeta (anche in questo caso a guidare il progetto è il JPL). Con NEOCam (Near Earth Object Camera)la lista dei corpi celesti prossimi alla Terra conosciuti – prosegue Media Inaf – dovrebbe fare un balzo in avanti di dieci volte rispetto ad oggi. NEOCam (guidato ancora dal JPL) sarebbe anche in grado di fornire una loro caratterizzazione. Infine, con Lucy ci si sposta verso il Sistema solare esterno, per compiere la prima ricognizione degli asteroidi troiani di Giove, oggetti che si pensa possano mostrare indizi molto importanti per ricostruire la storia del nostro sistema planetario. La missione, se approvata, avrà il suo quartier generale al Goddard Space Flight Center.