“Il nostro studio mostra che gli incroci tra umani arcaici hanno avuto conseguenze pratiche per l’uomo d’oggi, la più evidente l’adattamento all’ambiente grazie al miglioramento della resistenza ai patogeni e del nostro metabolismo per digerire alimenti nuovi” ha detto Janet Kelso, del Max Planck Institute in Germania, autore principale di uno dei due studi.”Gli uomini di Neandertal avevano vissuto in Europa e nell’ovest dell’Asia per duemila anni prima dell’arrivo degli uomini moderni. Si erano probabilmente ben adattati al clima, all’alimentazione a i patogeni ed accoppiandosi con loro noi umani moderni abbiamo ereditato adattamenti vantaggiosi”. Janet Kelso ha esaminato i genomi degli uomini moderni per trovare geni di neandertaliani o denisoviani. Due dei tre geni dei sistema immunitario corrispondono al Dna dell’uomo diNeandertal, il terzo a quello dell’uomo di Denisova. Il più comune è stato trovato in tutta la popolazione non africana, il secondo soprattutto fra gli asiatici eil terzo, più simile al Dna di Denisova e più raro, in un piccolo gruppo di asiatici. LluisQuintana-Murci, dell’Institut Pasteur di Parigi, principale autore del secondo studio, ha esaminato 1.500 geni attivi nel sistema immunitario, determinando che la maggior parte degli adattamenti si è prodotta tra seimila e 13mila anni fa, quando gli umani sono passati da un modello di vita di cacciatori-raccoglitori all’agricoltura.