Le banche d’affari uccidono gli Stati, e la politica s’inchina

La trasmissione ‘Petrolio’ su Rai1 del 18 aprile ha scoperchiato, riprendendo inchieste giornalistiche estere, come il sistema bancario speculativo mondiale distrugge il sistema produttivo impossessandosi, per poi abbandonarle, imprese ma anche come mette in ginocchio i singoli Stati solo con l’unico scopo di realizzare ingenti guadagni a discapito anche dei propri sottoscrittori-investitori. In sintesi come la Goldman Sachs, potente banca d’affari americana che controlla i mercati mondiali tramite i suoi ‘disgustosi’ funzionari che ricevono ordini da eseguire senza alcuno scrupolo e che ha messo in ginocchio anche la presidenza degli Stati Uniti di Obama (così come ha descritto sapientemente l’inchiesta giornalistica di Petrolio), svuota le singole Nazioni con operazioni finanziarie a volte poco traparenti e di conseguenza con ripercussioni sul sistema bancario internazionale iniettando – dimenticandosi dell’etica della gestione del risparmio – titoli tossici a più non posso. Ma il male maggiore è quello che nessuno Stato si oppone a questa ingerenza nella gestione della vita dei cittadini delle singole Nazioni, anzi chi governa risulta “servo” di questi ‘criminali-finanziari’. Sempre nel corso della trasmissione televisiva dello scorso 18 aprile, è stato reso noto come hanno gestito subdolamente il debito greco: prima hanno convertito il debito da euro in dollari, al cambio di 1 euro a 2 dollari (anche se il cambio ufficiale era completamente diverso, cioè 1 euro a 1 dollaro e 10 centesimi) facendolo risultare conveniente per poi praticare interessi su interessi esorbitanti, così da moltiplicare immediatamente il debito dello Stato greco. Geniale.

E l’Europa, con la sua troika mandata ad Atene, stava a guardare che la Goldman Sachs faceva carne da macello un suo stato membro. E sembra, a detta del sevizio di ‘Petrolio’, anche che il debito sovrano dell’Irlanda, della Spagna e forse dell’Italia la Goldman Sachs ha tentato questa operazione. O peggio, dato che dispone di immensi capitali, influenza le borse mondiali mettendo ugualmente in ginocchio l’economia dei singoli Stati a loro piacimento. E la politica sta a guardare. Anzi, grazie al suo immobilismo, favorisce l’arricchimento di quelle 61 persone che detengono, da sole, la maggior parte della ricchezza mondiale alla faccia degli Stati, delle imprese e della popolazione mondiale. Il servizio di ‘Petrolio’ sottolineava che ci vorrebbero attributi non indifferenti negli uomini politici per fronteggiare questa situazione ma, ad oggi, in nessun Paese alcun politico riesce ad ostacolare questi ‘carnefici’ economici. Alcuni decenni fa abbiamo vissuto un olocausto reale, individuabile nei campi di concentramento di Hitler, che ricordiamo ogni anno per evitare che riaccada, ma oggi – alla luce del servizio di ‘Petrolio’ – viviamo un altro olocausto ‘virtuale’ e ancor più pericoloso ma nessuno lo fronteggia o lo denuncia. Ed anche in Italia, il premier Renzi non fa nulla anzi ci convive dato i suoi atteggiamenti nei decreti salva-banche o nel prossimo da fare per gli oltre 200 miliardi da ‘pulire’ dai bilanci degli Istituti di credito, di cui solo il 30% derivato dalla normale attività bancaria e il restante 70%, anche se non specificato, derivante dai quei titoli tossici scaricati dai ‘carnefici’ della finanza mondiale. Come il titolo Abacus di pochi anni fa. Staremo a vedere. MRD

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redazione