Cultura e Spettacolo

Le Clos Lucé, il genio di Leonardo in Francia

C’è un magnifico pavone nel giardino davanti a Le Clos Lucé, il maniero dove Leonardo da Vinci passò gli ultimi tre anni della sua vita. Il 2016 ha segnato il 500esimo anniversario dell’arrivo alla corte di Francesco I , in Francia, dell’artista geniale che giunse portandosi sotto il braccio la Gioconda, e fu accolto con tutti gli onori. Le Clos Lucé è a mezzo chilometro dalla reggia di Amboise, nella vallata della Loira. Elizabeth Laré, guida del castello, ricorda quel 1516:
“Arrivò in novembre, venendo dall’Italia a piedi. E’ vissuto nel maniero del Clos Lucé. Nove giorni prima di morire, chiese a Francesco I nel testamento di essere sepolto nel castello, nella chiesa che è in fondo al parco. Dopo lo smantellamento della chiesa, i resti vennero trasferiti nella cappella che si vede qui dietro”. E qui, nella cappella, giace il corpo del genio italiano.

I suoi resti sono stati identificati in mezzo ad altri, come registrano i disegni dell’epoca, grazie a una serie di circostanze indiziarie; ma non c’è, né sarebbe possibile, una analisi del DNA. Benché ammiratissimo da Francesco I, come pittore e come architetto delle sue feste, Leonardo era solo uno dei molti italiani portati alla corte francese dai monarchi nei loro viaggi di conquista in terra d’Italia. “Un motivo dei viaggi in Italia dei re di Francia è scoprire il Rinascimento italiano” continua Lucé. “A fine 400, Carlo VIII aveva già riportato con sé 25 artisti italiani. Luigi XII continuò la tradizione come anche Francesco I con Leonardo. Però Leonardo era solo uno della cinquantina di artisti italiani che vivevano attorno al re, sia a Amboise che negli altri castelli della Loira”. Oggi, la figura di Leonardo ha assunto proporzioni mitiche, e Le Clos Lucé è il fulcro di una brillante operazione di marketing – inclusa l’animazione 3D che ricostruisce un incontro con un vescovo francese. Però, proprio nel piccolo maniero c’è la più bella celebrazione leonardesca: i modellini tratti dai disegni dell’artista. Il sogno del volo, fra paracaduti e abbozzi di alianti. Macchine idrauliche, battelli a ruote, sistemi di chiuse per i fiumi. Fortificazioni e armi da guerra: ponti girevoli, sistemi di attacco e difesa, e un incredibile carro armato. Tutto tradotto dai progetti leonardeschi in modelli e film che danno la misura del genio.

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