Le condizioni di Papa Francesco restano critiche: ora insorge anche una lieve insufficienza renale

Al decimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, le condizioni di Papa Francesco “permangono critiche”, secondo quanto riportato dal bollettino medico diffuso in serata

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Papa Francesco

Al decimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, le condizioni di Papa Francesco “permangono critiche”, secondo quanto riportato dal bollettino medico diffuso in serata. La novità di giornata è l’insorgenza di “una iniziale, lieve, insufficienza renale”, che tuttavia risulta “allo stato sotto controllo”. Nonostante la complessità del quadro clinico, il Pontefice ha superato la crisi respiratoria asmatiforme che lo aveva colpito nei giorni scorsi, causandogli notevole sofferenza e allarmando i medici e i fedeli.

Ieri sera, infatti, non si sono verificate ulteriori crisi respiratorie, e il Papa ha trascorso una notte tranquilla. Le trasfusioni di sangue effettuate ieri, con “due unità di emazie concentrate”, hanno portato beneficio, con un aumento del valore di emoglobina. Tuttavia, persiste la “piastrinopenia”, ovvero la carenza di piastrine nel sangue. Prosegue inoltre “l’ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali”.

Nonostante le difficoltà, Francesco “continua a essere vigile e ben orientato” e, secondo quanto si apprende, parla liberamente. Tuttavia, come sottolinea il bollettino, “la complessità del quadro clinico, e l’attesa necessaria affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro, impongono che la prognosi resti riservata”. Ciò significa che il Papa non è ancora fuori pericolo.

Nella mattinata, il Pontefice ha partecipato alla Santa Messa nell’appartamento allestito al decimo piano del Policlinico, insieme a coloro che in questi giorni si stanno prendendo cura di lui. Bergoglio, infatti, non è costantemente a letto: oltre alla partecipazione alla messa, passa del tempo seduto in poltrona, segno di una certa stabilità nelle sue condizioni generali.

Preghiere e solidarietà da Roma e dal mondo

Mentre Papa Francesco rimane ricoverato, a Roma si susseguono momenti di preghiera e vicinanza. Davanti al Policlinico Gemelli, fedeli e religiosi si radunano per pregare sotto la finestra del Papa, consapevoli della gravità del momento. Alcuni si avvicinano alla statua di Giovanni Paolo II, situata nel piazzale antistante l’ingresso dell’ospedale, si segnano con la croce e rivolgono lo sguardo verso la finestra del decimo piano, ormai simbolo della presenza del Pontefice.

Un uomo proveniente da Napoli, tifoso della squadra partenopea, tiene in mano dei palloncini raffiguranti Bergoglio sorridente e altri con la scritta “Guarisci presto”. “Quella viene dopo”, dice riferendosi alla sua passione per il calcio, “adesso è più importante pregare per Papa Francesco”. Una signora, commossa, porta per mano la figlia, nata proprio nell’anno di inizio di questo pontificato, che ha realizzato un disegno e scritto un pensiero per il Papa che sogna di incontrare. Inginocchiate sui gradini, pregano mano nella mano.

Nel pomeriggio, la preghiera si sposta nella basilica di San Giovanni in Laterano, dove il cardinale Baldassarre Reina celebra una messa alla quale ha invitato tutti i romani a partecipare, sia in presenza che nelle chiese della diocesi. “Abbiamo chiesto questa mattina a tutte le parrocchie della nostra diocesi una preghiera speciale per il nostro vescovo e Santo Padre Francesco”, ha dichiarato Reina. “In questa Eucaristia lo teniamo presente, preghiamo per la sua salute. Chiediamo che il Signore gli doni tanta forza”.

Un messaggio di speranza e unità

Nonostante le condizioni critiche, la serenità con cui Papa Francesco sta affrontando questa prova e la partecipazione dei fedeli testimoniano una profonda fiducia nella preghiera e nella vicinanza spirituale. Il cardinale Angelo De Donatis, presente tra i fedeli riuniti davanti al Gemelli, ha guidato la recita dell’Angelus, unendosi alle voci che intonavano l’Ave Maria di Lourdes, una preghiera che chiede alla Madonna di lenire il dolore e consolare gli ammalati.

La piazza, dopo essersi riempita di preghiere e canti, si è lentamente svuotata in silenzio, lasciando spazio a piccoli gruppi di giovani che hanno continuato a recitare il rosario. Un momento di unità e speranza, che riflette l’affetto e la preoccupazione di tutto il mondo cattolico per il “santo romano pastor”.

In attesa di ulteriori sviluppi, la Chiesa e i fedeli continuano a pregare affinché Papa Francesco possa superare questa difficile prova e tornare presto a guidare la comunità con il suo messaggio di amore e speranza.