Il velo islamico, quello integrale che proprio non lascia vedere alcunché, chiamato “niqab”, non va semplicemente indossato: le donne, se non vogliono incorrere in punizioni che prevedono anche la morte, devono farlo secondo determinate regole. Perché per gli uomini del Califfato Islamico, evidentamente, non è suffciente che le donne siano coperte integralmente. Il velo islamico, per essere davvero “a norma di Islam”, deve avere ben precise caratteristiche: sono 7 i ‘comandamenti’ che l’Isis in Libia impone alle esponenti del gentil sesso di osservare pedissequamente. Secondo le ultime direttive illustrate in un cartello pubblicitario nelle strade di Sirte, e diffuso in rete dalla “Provincia di Tripoli” dell’Isis, il “niqab” deve essere in particolare di un tessuto “spesso”, “non appariscente” e soprattutto “non imbevuto di profumo”.
Ma ecco quali sono, testualmente, le “Condizioni del Hijab secondo la Shariya”, ovvero la legge islamica, che il Califfo Abu Bakr al Baghdadi vuole siano osservate da ogni donna che vive nel suo “regno”. – Primo: “Il tessuto deve essere spesso e non deve svelare quel che c’è sotto”. – Secondo: “l’Hijab deve essere sciolto; ovvero largo e non attillato”, ovviamente per non far vedere le curve del corpo femminile. – Terzo: “Deve coprire tutto il corpo”. – Quarto: “Che non sia un vestito Shehra”, dove Shehra sta a indicare un indumento “troppo costoso o di marca, ma neppure trasandato”. Insomma deve essere “sobrio”, ma non troppo. – Quinto: “Non deve assomigliare ai vestiti delle donne blasfeme e dei maschi”. – Sesto: “Non deve essere frivolo nè attrarre gli sguardi”. – Settimo: “Non deve essere addolcito con profumi e neppure con incensi”.
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