Una nuova polemica avvelena la già complicata campagna elettorale del Movimento 5 stelle a Palermo che ha portato lo scorso autunno, con il caso delle firme false, l`inchiesta e le sospensioni dei deputati Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino. Si tratta della diffusione sul web di una registrazione di trenta minuti in cui il candidato sindaco grillino, Ugo Forello (foto), avvocato leader dell’associazione Addiopizzo, viene accusato di aver lucrato sulle denunce degli imprenditori taglieggiati. Una vicenda con un’origine e uno sviluppo ‘virale’, vista la genesi sui social e gli effetti polemici a valanga che investono il candidato sindaco del capoluogo siciliano, Ugo Forello, da tempo al centro di una guerra tra opposte fazioni pentastellate, una delle quali, riferibile a Riccardo Nuti, lo ha gia’ disconosciuto. Lo stesso audio appare una tappa di questo scontro. “Sta circolando un audio captato in maniera impropria nei locali della Camera lo scorso anno. Denunceremo chiunque ne divulghera’ il contenuto”, sbotta in mattinata il Movimento 5 stelle. L’audio parla di Addiopizzo e di gestione del denaro da parte dell’associazione antiracket, con alcuni riferimenti allo stesso Forello, che ne e’ avvocato e fondatore. Per M5S “si tratta di una conversazione privata, di natura confidenziale, avvenuta all’interno dei locali della Camera, fra un dipendente del gruppo parlamentare, nell’espletamento del suo lavoro, e alcuni deputati che richiedevano informazioni specifiche – risalenti a dieci anni fa – come da loro prerogative parlamentari”. Lo staff del Movimento “ha vagliato le informazioni in suo possesso e conferma la candidatura di Ugo Forello a sindaco di Palermo, sostenuto dalla nostra fiducia. E’ in atto infatti un violento tentativo di discredito nei suoi confronti che non risparmia colpi bassi. Contro tutto questo ci tuteleremo e abbiamo gia’ presentato un ampio esposto”.
“Un mucchio di falsita’ e bugie”: Forello e’ infuriato e, secondo quanto riferisce il suo entourage, sta preparando una posizione piu’ articolata sulla linea che intende assumere, respingendo i contenuti della registrazione e annunciando la presentazione di denunce-querele. Quell’audio e’ gia’ agli atti della Procura di Palermo: l’avvocato Domenico Monteleone, difensore dei cinquestelle nell’inchiesta sulle firme false, ha depositato la settimana scorsa il cd contenente la conversazione registrata di nascosto. Prima di essere immesso sul circuito di YouTube, dunque, l’audio della conversazione, risalente al luglio 2016 e captata a Montecitorio, era stato consegnato alla magistratura. I pm fino a questo momento non hanno fatto alcun uso del documento, in termini di approfondimenti e indagini, in vista dell’udienza preliminare che e’ fissata per il 17 maggio davanti al Gup Nicola Aiello. “Non so che dire. E’ una prova processuale agli atti della Procura di Palermo, non sarebbe dovuta diventare pubblica. Come tante altre cose”, scrive su twitter Giulia Di Vita, deputata sospesa da M5S dopo essere stata coinvolta nell’inchiesta palermitana. Di “gravissime ricostruzioni diffamatorie” parla Addiopizzo: “Abbiamo gia’ dato mandato agli avvocati per sporgere denuncia agli organi competenti ai fini dell’accertamento di ogni responsabilita’ penale. Difenderemo l’onorabilita’ dell’associazione e non consentiremo a nessuno di trascinare Addiopizzo in faide interne al movimento Cinque Stelle o in dispute elettorali”. Il Pd va all’attacco. Il dem David Ermini parla di “dossieraggio, veleni, coltellate alle spalle, fango e monnezza, in senso figurato e non, sono il biglietto da visita dei grillini. Oramai uno non si fida piu’ di nessuno”. Anche il deputato Ernesto Carbone osserva sarcastico: “Ormai le vicende interne al Movimento 5 Stelle somigliano alla trama de ‘I tre giorni del Condor’. Nel film si racconta una Cia dilaniata al proprio interno, con gli esponenti delle diverse fazioni che finiscono per ammazzarsi a vicenda”. Per la deputata dem, Stefania Covello, “il video finito sui social e’ inquietante. E’ evidente che siamo in presenza di uno scontro feroce interno in un clima di veleni e ricatti reciproci”.