Le follie europee “invadono” le elezioni in Italia. La strana dichiarazione di Reynders

Le follie europee “invadono” le elezioni in Italia. La strana dichiarazione di Reynders
Didier Reynders
21 settembre 2022

Se in Italia dopo le elezioni ci saranno al governo partiti di estrema destra, come è già successo in Svezia e come potrebbe succedere in futuro in Francia, l’Ue reagirà alle loro decisioni e ai loro atti concreti, ed è comunque attrezzata per difendere lo stato di diritto, se dovesse essere messo in causa. Lo ha affermato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, rispondendo a un giornalista durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Affari generali dell’Ue, questo pomeriggio a Bruxelles.

“Lasciamo innanzitutto gli elettori pronunciarsi in un certo numero di Stati membri, prima di evocare la formazione di governi dopo elezioni che non sono ancora avvenute. Lasciamo agli elettori la scelta dei loro eletti e del governo”, ha detto Reynders. “Non è la prima volta – ha continuato – che rischiamo di essere confrontati, dopo lo svolgimento delle elezioni, a dei governi con la partecipazione di movimenti estremisti, che siano di estrema destra o estrema sinistra. Non è un fenomeno del tutto nuovo nell’Unione europea”.

“Noi – ha puntualizzato il commissario – reagiremo a partire dagli atti concreti, dalle decisioni che saranno prese; e in particolare nel campo dello stato di diritto, abbiamo tutta una serie di strumenti a nostra disposizione, che come si è visto (in particolare con per quanto riguarda l’Ungheria, ndr) consistono sia nel rivolgersi alla Corte europea di Giustizia, se certe legislazioni vanno contro il diritto europeo, sia nel rivolgerci eventualmente al Consiglio Ue, con una pressione sul bilancio, se gli interessi finanziari dell’Unione sono messi in causa”, come è successo domenica scorsa con l’attivazione del cosiddetto “meccanismo di condizionalità” contro l’Ungheria.

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Insomma, ha concluso Reynders, “c’è una capacità di reazione dell’Unione in funzione delle azioni e degli atti che saranno compiuti dagli Stati membri. Ma come prima cosa lasciamo che gli elettori pronuncino, prima di formare i governi al loro posto”.

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