Air France metterà in atto “norme straordinarie” per sostituire le hostess di sesso femminile che si rifiuteranno di volare sulla rotta Parigi-Teheran per non dover essere obbligate a indossare il velo scese dall’aereo. Lo ha annunciato il capo del personale della compagnia aerea francese Gilles Gateau, mentre l’azienda stata incontrando i sindacati per tentare di porre fine alla ribellione delle hostess contro l’obbligo di indossare il velo sui voli per l’Iran che riprenderanno il prossimo 17 aprile. Venerdì i dirigenti della compagnia avevano inviato al personale un memorandum che afferma che il personale di cabina di sesso femminile dovrà indossare pantaloni e una giacca larga durante il volo e che dovrà coprirsi i capelli per scendere dall’aereo. La regola del velo è già in vigore per alcune destinazioni, come l’Arabia Saudita. Ma il sindacato ha chiesto, e apparentemente ottenuto, che i voli per Teheran siano coperti su base volontaria e che le hostess che si rifiutano di volare in Iran per non dover indossare il velo non subiscano decurtazioni dello stipendio e non vengano segnalate. I lavoratori dicono che una clausola di questo genere era già in vigore per i voli verso Conakry in Guinea durante l’epidemia di Ebola e per quelli per Tokyo dopo il disastro nucleare del 2011 di Fukushima. Air France per il momento non ha fatto commenti ufficiali, ma venerdì aveva detto che tutti gli equipaggi “come altri visitatori stranieri, sono obbligati a rispettare le leggi dei paesi in cui viaggiano”. I voli Air France sull’Iran, interrotti dal 2008, stanno per riprendere dopo la revoca delle sanzioni internazionali su Teheran, a seguito dell’intesa sul programma nucleare iraniano.
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