Le infinite nomine della Raggi, ora Roma ha anche il vicesindaco. E Grillo riprende il timone

Le infinite nomine della Raggi, ora Roma ha anche il vicesindaco. E Grillo riprende il timone
20 dicembre 2016

La sindaca di Roma Virginia Raggi prova a ricominciare da tre, poggiando il nuovo corso della sua Giunta imposto da Beppe Grillo su tre cambiamenti. Innanzitutto la guida amministrativa: sarà l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban a guidarla passo a passo in quella che lui stesso definisce “la riorganizzazione del Comune”. In arrivo dalla giunta di Reggio Emilia di Graziano del Rio Pinuccia Montanari, esperta di rifiuti, estranea ai veleni capitolini, cui viene affidato il delicato compito di guidare il dicastero dell’Ambiente fuori dall’ombra lunga della discussa Paola Muraro. Ma soprattutto Pinuccia Montanari è amica di vecchia data di Beppe Grillo. Promosso a vicesindaco l’assessore alla Cultura Luca Bergamo, che in questi mesi ha fatto il pontiere tra l’area della Giunta estranea alle dinamiche pentastellate e la ristretta cerchia della sindaca, riuscendo a guadagnarsi, tra le crepe generate dalle correnti interne, la fiducia della sindaca per il ruolo da “consigliere anziano” che la sostenga dopo l’allontanamento forzato del fidato Daniele Frongia.

PAREGGIO AMARO Per l’area del movimento contro Raggi è un pareggio amaro. Ci si aspettava una punizione esemplare, un premio per chi da mesi denunciava l’opacità della gestione Raggi, è arrivato un affiancamento della sindaca senza promozioni per nessuno. Troppo dilanianti le tensioni intorno al leader del dissenso, il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, altrettante intorno all’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo, si è tentata a un certo momento, come ultima carta interna, quella di Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità. Ma anche su di lui è stata fumata nera. Bergamo, l’assessore di provenienza veltroniana, con una convinta militanza civica e un recente passaggio in “Possibile” di Civati, suggerito a Raggi in virtù delle sue competenze specifiche, ha il merito di poter reggere, tra un nastro da tagliare e l’altro, eventuali rovesci giudiziari dell’amministrazione Raggi senza che alla sua faccia si sovrapponga il simbolo pentastellato.

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DAVANTI AL GIP I primi colpi arriveranno oggi, dagli interrogatori di garanzia dell’ex vice capo di Gabinetto di Virginia Raggi Raffaele Marra e del costruttore Sergio Scarpellini. Domani sarà la volta di Paola Murario, interrogata per i presunti reati ambientali commessi da consulente Ama. Potrebbe arrivare il parere Anac sulla nomina del Fratello di Marra a capo dipartimento Turismo, e il possibile avviso di garanzia per la sindaca Raggi, a seguire, sul ricorso presentato dall’ex capo di Gabinetto Raineri. Oggi, peraltro, parte in Aula la discussione del disastrato bilancio capitolino, e c’è da scommettere che le opposizioni ostruiranno i lavori finché, a norma di regolamento Raggi non si presenterà in Aula a presentare le nuove nomine, allungando così i tempi della discussione. “Siamo ripartiti molto velocemente”, ha vantato con i cronisti il capogruppo pentastellato Paolo Ferrara annunciando le nuove nomine. Sperando che non sia un’altra falsa partenza.

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