Le marce per i diritti di Selma: 50 anni dopo gli Usa ricordano

Le marce per i diritti di Selma: 50 anni dopo gli Usa ricordano
8 marzo 2015

“È qui che è stata organizzata la prima grande manifestazione, proprio là, in quell’edificio”. Nel 1965 Henry era solo un giovane attivista che si batteva contro un’America con tenaci e radicate sacche segregazioniste. 50 anni dopo la prima marcia per i diritti civili di Selma, repressa nel sangue, gli Stati Uniti rivolgono di nuovo l’attenzione a questa cittadina dell’Alabama diventata il simbolo della lotta contro l’apartheid a stelle e strisce. Il 7 marzo 1965 Henry Allen, oggi pompiere in pensione, in quella che sarebbe passata alla storia come il “Bloody Sunday”, la Domenica di sangue, aveva deciso con altri 600 dimostranti di marciare da Selma a Montgomery per chiedere l’uguaglianza dei diritti di voto per gli afro-americani. Gli attivisti furono attaccati dalla polizia a colpi di sfollagente e gas lacrimogeni durante l’attraversamento dell’Edmund Pettus Bridge. La caccia all’uomo sarebbe durata tutta la notte. Ma quegli avvenimenti, ripresi dalle televisioni nazionali, avrebbe sconvolto l’America. Dopo l’appello di Martin Luther King, a Selma venne organizzata una seconda marcia. Anche se il corteo dovette tornare indietro appena superato il Pettus Bridge, si trattò di un tornante decisivo della lotta per i diritti civili negli Usa. “Ci avevano picchiato, incarcerato, sapevamo che avremmo potuto sopravvivere come morire, ricorda Louretta Wimberley, reduce di quelle battaglie. Ma eravamo giunti a quel punto, il resto non aveva più importanza”. Bisognerà attendere la terza marcia, il 16 marzo, per raggiungere finalmente Montgomery e ottenere il Voting Rights Act, la legge che dal 6 agosto 1965 ha permesso agli afro-americani degli Stati Uniti di ottenere uguali diritti di voto in tutto il paese.Il reverendo Frederick Reese 50 anni fa marciava a fianco di Martin Luther King. “Ci stavamo scontrando con molte idee consolidate, come quella della superiorità bianca, e il fatto che alcune persone fossero decise a metterle in discussione era allora un evento davvero sconvolgente”. (Immagini Afp)

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