Le merendine tentano il riscatto. E fioriscono le linee benessere

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Sono da tempo sul banco degli imputati, con l’accusa di essere tra i responsabili del sovrappeso nei bambini e nei ragazzi. Parliamo delle merendine, un prodotto inventato nei primi anni 50 dell’industria alimentare italiana e che ha mercato praticamente solo nel nostro Paese. Negli anni, in realtà, i produttori hanno modificato le ricette per andare incontro alle esigenze nutrizionali di un consumatore sempre più attento al proprio benessere. Eppure ancora si fatica a modificare la percezione di questo prodotto come ci ha spiegato Rowena Leardini, marketing director della divisione merende e torte Mulino Bianco: “Anche noi ci siamo domandati più volte da cosa derivi questo pregiudizio, probabilmente anche il fatto che la parola merendina sia associata al tema dello snacking americano che è lontano dalla nostra merendina, quindi mangiare fuori pasto prodotti veramente pesanti con delle porzioni molto grandi ricche di cioccolato e di grassi mentre in realtà le nostre merendine sono tutt’altra cosa”.

Cosa sono diventate le merendine in questi anni e l’impegno dell’industria in questa direzione lo racconta Paolo Barilla, vicepresidente del gruppo alimentare di Parma e presidente dell’associazione italiana di produttori di pasta e dolci: “Le merende hanno un ruolo importantissimo nella nutrizione delle persone, ci sono anche delle indicazioni nutrizionali che l’industria sta sviluppando per rendere sempre più informate le persone su un corretto utilizzo. Per cui per noi è un prodotto assolutamente buono e poi ha una cosa assolutamente importante da parte dell’industria italiana: tutti si occupano del miglioramento del profilo nutrizionale e di tutti gli aspetti che riguardano la filiera produttiva”.

Barilla, che per l’Italia produce quasi 50 mila tonnellate di merendine, ha tagliato del 2,5% i grassi di questi prodotti, ridotto gli zuccheri e introdotto merendine integrali come le novità che arriveranno a scaffale a maggio, nastrine 100% farina integrale e plum cake senza zuccheri aggiunti. Una strategia industriale che asseconda un mercato in forte crescita: per il gruppo il segmento benessere è arrivato a pesare il 18% sul totale delle vendite di merendine, con un ritmo di crescita del 10-12% annuo: “Le merende si sono ampliate nell’ultimo periodo con una offerta dedicata al benessere molto evoluta che ha consentito di frenare il calo che sarebbe derivato da prodotti tradizionali grassi e pesanti che hanno iniziato a soffrire di più un calo di consumi. Noi vediamo uno switch in termini di mercato tra i prodotti più golosi che tendono a vendere proporzionalmente meno e invece la grande crescita di questi prodotti più dedicati al benessere, integrali, ai cereali che stanno crescendo tantissimo”.[irp]

Il miglioramento nutrizionale delle merendine già sul mercato, come lo sviluppo di nuovi prodotti, fa parte di un percorso di ricerca interno all’azienda che non va a comprometterne il gusto ma che è il frutto di una stretta collaborazione con esperti: “Ormai è un po’ di anni che abbiamo un team di nutrizionisti interni e collaboriamo con un panel di esperti internazionali che ci forniscono le linee guida: la sfida vera è fare dei prodotti che le rispettino sempre e anche cercare di riformulare i prodotti esistenti in modo che siano sempre più in linea con queste indicazioni”. Una merendina ha un apporto calorico che va dalle 110 alle 200 calorie e soprattutto solo nel 31% dei casi è consumata da ragazzi e bambini, i più golosi sono infatti tra gli under 35: 1 su sei non ci sa rinunciare.[irp]