Grandi Manovre è dir poco. La Federazione Russa guidata da Vladimir Putin si prepara ad esercitazioni militari nel suo Lontano Oriente, le prime di tale portata dai tempi della Guerra Fredda. L’appuntamento appare senza precedenti nella storia da molti punti di vista e si svolgerà sotto gli occhi attenti del leader del Cremlino. Gli esercizi settembrini Vostok-2018 (Est 2018) promettono infatti di superare il passato sovietico.
Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha annunciato la partecipazione di 300.000 soldati, 1.000 aerei ed elicotteri e 35.000 veicoli da combattimento terrestri. Le esercitazioni si tengono dall’11 al 15 settembre e coinvolgeranno le truppe dei Distretti Militari Orientali e Centrali, la Flotta del Nord, gli aerei da trasporto a lungo raggio e militari. Inoltre, e il particolare non è secondario, saranno coinvolte alcune compagnie statali civili, ad esempio Ferrovie russe. Ma non è tutto.
LA CINA VICINA: Nelle manovre per la prima volta prenderanno parte contingenti militari stranieri, che daranno alle esercitazioni lo status di “internazionali”. Il fatto che i soldati mongoli verranno a visitare il Paese non ha causato particolare eccitazione. Un’altra cosa è la partecipazione di 3.200 soldati dell’Esercito Popolare di Liberazione della Cina che questa settimana “combatteranno” sul territorio russo con novecento veicoli terrestri e tre dozzine di aerei ed elicotteri.
PRECEDENTI STORICI: L’ultima volta manovre di questa portata si erano svolte nel 1981, denominate “Ovest-1981”: gli assetti internazionali da allora sono talmente cambiati e il perno strategico ora è l’Oriente (Vostok) asiatico. Alle manovre di inizio anni Ottanta parteciparono 100 mila soldati. Il culmine degli esercizi fu la divisione aviotrasportata, presente in piena forza, con equipaggiamento da combattimento nella zona di esercitazione in Bielorussia. I risultati di Ovest-1981 sono ancora secretati. Ma l’Occidente, che viveva quelle esercitazioni come una minaccia, aveva concluso che l’Urss avrebbe potuto occupare l’Europa in una settimana. All’epoca non vi era stata simulazione dell’uso di armi di distruzione di massa. Ma senza uso di armi nucleari, la resistenza delle forze della NATO, in base alle stime russe, sarebbe stata sbaragliata in tre giorni.
QUESTIONE SOTTILE: Le precedenti esercitazioni Est (Vostok in russo) tenutesi nel 2010 e nel 2014, sono sempre state una questione puramente interna dell’esercito russo. Inoltre, tutti i precedenti “Est” avevano uno scenario pronunciatamente anticinese. Ma questa volta la Cina è parte delle esercitazioni. Inoltre, sarà interessante sapere quale scenario sarà seguito da Vostok 2018. Tutto ciò che si può supporre è che la trama sarà dichiaratamente antiterroristica.
COSA PENSA LA NATO: L’Alleanza ritiene, secondo il portavoce Dylan White, che Vostok-2018 “rientri nel quadro che osserviamo già da tempo: la sempre più combattiva Russia aumenta in modo significativo il suo bilancio per la difesa e la sua presenza militare. Inoltre dimostra di essere pronta a utilizzare la forza militare contro i suoi vicini, ad esempio l’Ucraina e la Georgia”, ha spiegato White. La portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova ha tuttavia replicato: “Vostok-2018 si terrà lontano dalla zona di responsabilità della NATO e non inficia la sicurezza dei suoi Stati membri”.
TUTTO IL REPERTORIO: Le esercitazioni saranno l’occasione per visionare anche le nuove armi in forze all’esercito russo: missili Iskander, capaci di trasportare testate nucleari, carri armati T-80 e T-90 o aerei da combattimento recenti Su-34 e Su-35. In mare, la flotta russa schiererà diverse fregate equipaggiate con missili Kalibr che hanno dimostrato il loro potenziale in Siria. Il numero di unità è comunque senza precedenti. Se le passate esercitazioni militari russe nella regione Vostok-2014 avevano già raccolto 155.000 truppe, le manovre Zapad-2017 (Occidente-2017) tenutesi lo scorso anno alle porte dell’Unione Europea avevano coinvolto solo 12.700 uomini secondo Mosca. Benché Ucraina e Paesi baltici avessero evocato l’utilizzo di un contingente molto più grande. askanews