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Le reazioni della politica agli arresti dei genitori di Renzi. Parola d’ordine M5s: “Non commentate”

Tra le prime reazioni agli arresti domiciliari dei genitori di Matteo Renzi, si registra quella del leader di Forza Italia. “Una cosa dolorosa, che non sarebbe accaduta se la sinistra avesse accettato di realizzare la nostra riforma della giustizia, tema che è assolutamente urgente” afferma Silvio Berlusconi, ribadendo la sua storica posizione sulla separazione tra giudici e pm. L’ex premier aggiunge che è “da cambiare la custodia cautelare che noi applicheremmo solo per i reati di violenza o di sangue, mentre per gli altri si farebbe come negli Stati Uniti, dove si calcola il patrimonio e in proporzione si decide una cauzione”. “Umanamente – prosegue  Berlusconi riferendosi a Matteo Renzi – credo sia molto addolorato, che pensi che se lui non avesse fatto politica in un certo modo queste cose non sarebbero successe. In un Paese con un’altra giustizia non sarebbe successo”. Un breve commento arriva anche da Matteo Salvini: “Arresto genitori Renzi? Niente da festeggiare”.

“Solidarietà a te e alla tua famiglia Matteo. Senza se e senza ma. Un grande abbraccio. Tieni duro”. Lo scrive su twitter Carlo Calenda.

Non commentate l’arresto dei genitori di Matteo Renzi. E’ il ‘suggerimento’ dello staff della comunicazione arrivato con un messaggino, secondo quanto si apprende, ai senatori 5 stelle. Tenere quindi un basso profilo sulla vicenda che coinvolge i genitori dell’ex premier e’ l’invito rivolto ai pentastellati. Anche se non tutti raccolgono l’appello e c’e’ chi entrando a Montecitorio, per partecipare all’assemblea congiunta, mostra ai cronisti il cellulare con la prima pagina di un sito che parla dell’arresto dei coniugi Renzi e chiede: “Avete visto?”. Tra i commenti off pronunciati da diversi esponenti 5 stelle non mancano quelli che non sembrano affatto dispiaciuti alla notizia, anche se c’e’ chi dice che questo “forse e’ un accanimento”.

“Continuo a credere nella giustizia, nonostante tutto. Ma credo ancora più di prima che questo Paese abbia bisogno del coraggio di Matteo Renzi. Noi continueremo la nostra battaglia, sempre dalla stessa parte #siamotuttiMatteoRenzi”. Lo scrive su twitetr Maria Elena Boschi.

“Fiducia nella giustizia e garantista sempre. Sono vicino umanamente a Matteo Renzi”. Cosi’ il governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd Nicola Zingaretti.

”Matteo Renzi noi ti conosciamo e sappiamo che neanche questa ti fermerà. E noi non ci spostiamo di un millimetro dalla tua strada perché sappiamo che è quella giusta”. È quanto scrive in un tweet Roberto Giachetti, candidato alla segreteria del Pd.

“Sono vicino a Matteo Renzi in questo momento difficile e doloroso e sono come sempre fiducioso che la giustizia fara’ il suo corso”. Cosi’ Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Pd.

“Sono vicino a Matteo Renzi in questo momento di sofferenza per la sua famiglia. Rimango fiducioso nell’operato della magistratura” . Lo ha detto Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera.

“Le parole di Matteo Renzi che, pur davanti a un provvedimento ritenuto stupefacente, ha affermato di credere nella giustizia gli fanno onore. Spero che faranno capire a tutti, anche ai piu’ critici, lo spessore personale e morale dell’ex Presidente del Consiglio”. Lo dice Pier Ferdinando Casini.

“Solidarieta’ e un abbraccio a Matteo Renzi”. E’ quanto scrive su Twitter Matteo Orfini, presidente del Pd.

“Su temi come questo bisogna aspettare che la magistratura faccia il suo corso. Noi abbiamo denunciato piu’ volte e forse anche per primi, cose che non tornavano nella gestione di alcune vicende da parte della famiglia Renzi. Lo abbiamo fatto quando Renzi era ‘potente’ semplicemente per amore di verita’. Dopodiche’ vediamo quello che dice la magistratura”. Cosi’ il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni commenta la decisione di mettere ai domiciliari i genitori di Renzi.

“Non commento vicende giudiziarie, non l’ho mai fatto da quando sono ministro della Giustizia e non intendo farlo ora”. Cosi’ il guardasigilli, Alfonso Bonafede, arrivando all’assemblea congiunta M5s.

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