Dopo le scuse del padre, Di Maio liquida l’azienda di famiglia

Il vice-premier ricorda che l’attività è cessata da oltre un anno. Notificate 33 cartelle esattoriali video

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Dopo le scuse del padre Antonio via Facebook, in un’intervista al Fatto Quotidiano il vice-premier e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha annunciato che metterà in liquidazione l’azienda di famiglia. “L’attività imprenditoriale della Srl è cessata da oltre un anno e oggi la stessa verrà posta in liquidazione”, ha affermato il leader pentastellato e ministro dello Sviluppo economico, che aveva ricevuto l’azienda edile in donazione assieme alla sorella Rosalba.[irp]

Nell’intervista Di Maio ha ricordato di non essersi “mai occupato di fatti di gestione” e “di essere stato operaio della ditta” “per soli 4 mesi”. “Io direi di finirla qui perché devo occuparmi dei problemi del paese”, ha concluso il vice-premier, dopo essere stato per giorni sulla graticola in seguito allo scoop delle Iene, che rivelava la presenza di alcuni lavoratori pagati in nero.

Tra il 2001 e il 2011, inoltre, al padre Antonio sono state notificate 33 cartelle esattoriali di Equitalia, per un debito, interessi compresi, di quasi 180.000 euro. Di Maio junior ha affermato che il padre non ricorrerà alla rottamazione, anche se in ogni caso 13 delle 33 cartelle, quelle inferiori a mille euro, dovrebbero decadere d’ufficio per gli effetti della pace fiscale, per un ammontare di circa 5.000 euro.