“Credo che sia stato fatto un buonissimo lavoro, ma bisogna rimanere con i piedi per terra. Siamo convinti di non esserci risparmiati, ma in Formula 1 bisogna sempre essere molto cauti perché tutto è relativo. La bontà del lavoro emerge dal confronto con gli avversari, quindi non voglio sbilanciarmi”. Parola di Charles Leclerc in una intervista concessa a Roberto Chinchero su Motorsport.it in vista del Gp in programma a Imola il 18 aprile prossimo. Leclerc però predica pazienza: “La pazienza bisogna averla, ed è una dote che ho sviluppato strada facendo, anni fa in effetti non ne avevo, o ne avevo poca. Credo di essere maturato da questo punto di vista, poi ovviamente non vedo l`ora di tornare a vincere delle gare, l`obiettivo di un pilota è sempre quello”.
La volontà è comunque sempre quella di vincere. “Sono contentissimo di essere pilota Ferrari, è sempre stato un mio sogno, e la mia sfida è dare il mio contributo per riportare questa squadra a vincere. Sono consapevole dell`importanza delle scelte, ma oggi il mio unico obiettivo è tornare in alto con la Ferrari, e sono sicuro che ci sia il potenziale per arrivare dove vogliamo essere”. Su Carlos Sainz aggiunge: “Ho percepito subito la sua grande motivazione, è al primo anno in Ferrari e si vede che vuole subito fare molto bene, e questa euforia è contagiosa a beneficio di tutta la squadra. Credo che per un team sia sempre positivo avere due piloti che spingono e scalpitano per tornare alla vittoria”.
Leclerc ha anche parlato della sua positività al Covid dello scorso gennaio e delle limitazioni dovute alla pandemia anche nel Mondiale di Formula Uno. “Devo dire che per me tutto si è risolto nel migliore dei modi. Il giorno in cui ho ripreso ad allenarmi ho fatto un po’ più fatica del solito, ma credo sia stato dovuto più alle due settimane di stop che alle conseguenze del Covid. Successivamente ho fatto un check-up completo in Ferrari e non è emersa alcuna anomalia rispetto al mio quadro fisico abituale. Sulle limitazioni non posso dire che inizino a pesarmi. Questo sistema ci ha consentito di tornare a correre e ci consente di continuare a farlo, e pensando a quanto mi mancherebbe non essere in pista, lo accetto senza problemi. Poi, ovviamente, ci sono tante cose che mi mancano della vita che ero abituato a fare, ma accetto i compromessi che servono oggi per competere in pista”.