LeContemporanee per l’8 marzo: impariamo a gestire i nostri soldi

7 marzo 2020

Siamo un popolo di risparmiatori, ma non di investitori. E nemmeno di investitrici. Secondo molte statistiche le donne in campo finanziario sono molto indietro. Specialmente in Italia. Solo il 29% delle famiglie italiane dispone di un fondo di risparmio o di un piano di investimento, e non è quasi mai la donna a decidere come allocare i risparmi personali o familiari. A raccontare il rapporto tra donne ed educazione finanziaria ci pensa una web serie promossa dalla startup sociale e digitale LeContemporanee e da Unipolsai. Un iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto le donne, per affrontare con responsabilità e urgenza la gestione dei propri risparmi.

Proprio in occasione dell’8 marzo LeContemporanee e UnipolSai lanceranno il primo video di una serie di 5 puntate per il web, per inquadrare il problema ” finanziario” di genere in modo pratico e semplice, per poi mostrare quattro storie vere di vita “finanziaria” al femminile: Giulia, Antonella, Francesca, Eleonora, donne diverse per età, professione e temperamento, racconteranno la loro esperienza. Dal primo investimento, al sogno nel cassetto, dall apertura di un conto corrente, ai fondi pensione, dai primi tentennamenti riguardo agli strumenti a disposizione per pianificare la propria vita economica, alla possibilità di approfondire ( che cosa? ) senza paura e con curiosità.

La difficoltà delle donne a fidarsi di più degli strumenti finanziari dipende in larga misura dalla condizione dell’universo femminile nel nostro Paese: le donne sono più soggette al rischio povertà poiché più escluse dal mercato del lavoro. Le donne, specialmente nel settore delle libere professioni, guadagnano in media 15.000 euro annui in meno rispetto ai colleghi uomini, persiste il gender pay gap anche nelle altre professioni ed è ancora molto alto il divario pensionistico: gli assegni previdenziali femminili sono inferiori del 36,6% rispetto a quelli degli uomini.

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Attingendo da fonti Istat, Eurostat, Inps, Banca d’Italia e UnipolSai, si ha un quadro completo della situazione non positiva delle donne italiane, un quadro però che con un po’ di impegno può ancora cambiare. E un primo passo per l’emancipazione femminile sta proprio nel riprendere in mano con intelligenza la gestione pianificata dei propri soldi, una consapevolezza che può nascere solo grazie a una maggiore istruzione e informazione economico-finanziaria. I dati UnipolSai dimostrano che nel settore assicurativo le donne sono più attive nella propria gestione economico-finanziaria fino ai 35 anni e dopo i 75 anni, due età che spesso coincidono con l inizio e la fine della vita di coppia. Nella pratica c’è una larga fetta di popolazione al femminile che per 40 anni delega ad altri in famiglia la gestione del proprio denaro.

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