Lega accelera su legittima difesa, bufera su Salvini e lobby armi

Da mercoledi’ la commissione avviera’ l’esame in sede redigente delle 5 proposte di legge depositate

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Nel pieno della bufera che e’ scoppiata su Matteo Salvini, ‘reo’ di aver siglato – secondo Repubblica – un presunto patto con le lobby delle armi, la Lega accelera sulla legittima difesa e punta a dimezzare i tempi dell’iter della riforma al Senato. Da mercoledi’ prossimo, infatti, la commissione guidata dal leghista Andrea Ostellari avviera’ l’esame in sede redigente delle 5 proposte di legge depositate (una di iniziativa popolare, due di Forza Italia, una di FdI e una della Lega). Il che significa che il provvedimento, una volta terminato l’iter in commissione, sara’ trasmesso all’Aula per la sola votazione degli articoli e la votazione finale, senza possibilita’ di modificare in Aula il testo attraverso gli emendamenti.

Il presidente Ostellari spiega all’Agi che la legittima difesa “e’ uno dei temi da affrontare subito, e’ previsto anche dal contratto di governo e per noi della Lega” la riforma “va fatta subito”. Certo, “ci sono i tempi tecnici, quindi difficilmente riusciremo ad approvare un testo prima della pausa estiva, ma sono convinto che se vuoi fare una cosa la fai” e quindi “non avremo difficolta’, e’ un nostro impegno”. “Ora inizieremo la discussione – spiega ancora il presidente della commissione Giustizia del Senato – e probabilmente svolgeremo anche delle audizioni, io sarei favorevole, anche per capire il ‘sentiment’ sul tema, non solo dal punto di vista prettamente giuridico ma anche ad esempio ascoltando le associazioni delle vittime. Poi cominceremo l’esame vero e proprio delle proposte”. La scelta di procedere in sede redigente deriva anche dal fatto che “si tratta di un argomento che conosciamo bene” e l’obiettivo e’ “di fare subito”.

Ma a far scoppiare la polemica oggi non e’ in se’ la riforma della legittima difesa, da sempre cavallo di battaglia della Lega, quanto un patto che il titolare del Viminale, durante la campagna elettorale, avrebbe sottoscritto con le piu’ potenti lobby delle armi, impegnandosi a coinvolgere le associazioni che si occupano della materia prima di assumere decisioni che le riguardano. Ad inasprire lo scontro e’ anche la ‘coincidenza’ dell’avvio in commissione Affari costituzionali della Camera, in congiunta con le Politiche Ue, delle audizioni dei rappresentanti delle maggiori associazioni che si occupano di armi nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante l’attuazione della direttiva Ue del 2017 relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi.

Il Pd va subito all’attacco: “e’ molto grave”, tuona Walter Verini. “Serve una mobilitazione perche’ questi signori sono veramente pericolosi”, rincara Alessia Morani. Per Raffaella Paita quello sulle legittima difesa e’ “un procurato allarme che avrebbe procurato solo facili guadagni a qualcuno gettando il paese in un far west dove la giustizia se la fa chi e’ piu’ lesto a premere il grilletto. Noi non vogliamo diventare come l’America di Trump”. E il senatore dem Roberto Rampi sollecita l’istituzione dell’Intergruppo Parlamentare contro la diffusione delle armi da fuoco”. Nel tardo pomeriggio arriva le replica della Lega: “Le armi non c’entrano nulla con la legittima difesa. La Lega non fa accordi con lobby o cooperative. L’attacco del Pd e’ strumentale e privo di qualsiasi fondamento”, afferma il sottosegretario leghista alla giustizia Jacopo Morrone.[irp]